Julia, nel nome l'eredità del padre mai tornato dalla spedizione in Russia: «Dal fronte, 130 lettere piene d'amore»

Domenica 7 Maggio 2023 di Giulia Soligon
Julia, nel nome l'eredità del padre mai tornato dalla spedizione in Russia: «Dal fronte, 130 lettere piene d'amore»

PORDENONE - Nel suo nome la storia del padre, Romolo Marchi, sergente alpino arruolato nella Brigata Julia e mai tornato dalla spedizione in Russia.

Era il 26 gennaio 1943, Julia aveva appena sei mesi, quando dal fronte arriva la notizia che il padre era morto in guerra.


LE LETTERE DAL FRONTE
Da allora lei non ha mai smesso di cercarlo in tutte quelle lettere di amore e di affetto che lui spediva alla moglie Lisetta e oggi catalogate nell’“Epistolario dal fronte russo”. «Avevo 35 anni quando mia mamma mi ha consegnato quel pacchetto di lettere, tenute insieme da un nastrino di velluto nero». Centotrenta lettere, alcune lunghe, altre composte da brevissimi messaggi, attraverso le quali Julia riesce a disegnare un ritratto del padre «gran buon uomo, di animo e di entusiasmo». Una ricerca che non si ferma alla corrispondenza scritta, ma nell’agosto del 2009 si traduce in un viaggio in Russia con il gruppo alpini di Valdagno, ripercorrendo tutta la ritirata fino ad arrivare a Nicolaevka, dove all’età di 31 anni la terra fu lieve al padre.


IL NOME
Dopo tre generazioni in famiglia Marchi arriva una bambina. Il sergente scende da Tarcento a Pordenone per il lieto evento e con sé porta anche quel nome che li avrebbe uniti per sempre. Gli anni sono quelli del fascismo e «all’anagrafe non gli lasciavano registrarmi con questo nome, perché straniero. Allora mio papà ha ricordato loro la derivazione latina di Julia ed è riuscito a farmi chiamare così. Un nome che porto con orgoglio».


L’ADUNATA
Madrina del gruppo alpini di Pordenone, presidente provinciale e regionale dell’Associazione famiglie caduti e dispersi in guerra e medaglia d’argento al valor militare ereditata dal papà, Julia Marchi sarà presente anche a questa Adunata, dove domenica 14 maggio, dalle file della tribuna, parteciperà allo sfilamento dei vari gruppi. «Gli Alpini sono meravigliosi. Da loro ho solo avuto aiuti e generosità. Ci può essere la “mosca bianca”, ma la maggior parte è gente buona. Per gli Alpini queste adunate sono le ferie di tanti altri. Quattro giorni per ritrovarsi e stare insieme».

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Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 16:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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