Il duello tra Zuckerberg e Musk è praticamente finito in pareggio. Il primo giorno di Threads, la nuova app anti-Twitter lanciata ieri dal fondatore di Facebook Mark Zuckerberg contro il rivale Elon Musk ha visto i due contendenti alla pari.
Threads, la nuova app di Zuckerberg, non infastidisce Twitter
Anche per questo, quello tra Meta e Twitter rischia infatti di essere un duello del passato. «Il vero social emergente -. si legge sul Sole24Ore - si chiama TikTok ma gioca un campionato a parte. Ha fatto il pieno di adolescenti e Millennials ma del social ha davvero poco. Si guarda con il pollice ma si interagisce poco, pochissimo. Twitter è il passato, resta un luogo dove sostanzialmente si scrive, si legge e si litiga. Una rete sociale testuale amatissima da politici, star dello spettacolo, atleti e intellettuali, che spesso viene usata in modo compulsivo e tossico ma resta l’unica piattaforma dove trovare notizie, dichiarazioni e commenti di rilevanza pubblica. Piace ai giornalisti ma non ha mai sedotto inserzionisti e sponsor. E infatti da anni è in forte e apparentemente inesorabile declino».
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Zuckerberg e Musk, la sfida (per ora) finisce in pareggio
Le spunte blu a pagamento per ora non hanno funzionato, anzi hanno allontanato alcuni Vip. Poi i licenziamenti dello staff, i numerosi dietrofront e in ultimo la decisione di venerdi scorso di bloccare l’accesso alla lettura dei tweet per i navigatori non “loggati”, ossia senza accesso con la motivazione di contrastare gli «elevati livelli di manipolazione del sistema e di data scraping». I paletti prevedevano per gli account verificati un massimo di 6.000 post da leggere al giorno mentre per gli account non verificati la soglia scende a 600 post al giorno, fino a toccare i 300 post per gli account nuovi non verificati.
David Pierce su The Verge ha scritto: «L’ascesa dell’intelligenza artificiale ha mandato in tilt tutte le reti sociali. I grandi modelli linguistici di aziende come OpenAI e Google sono costruiti sulla base dei dati raccolti dal Web aperto. Vuole dire che mentre prima pubblicare tutto e rendersi accessibile significava aumentare followers, visibilità e catturare pubblicità adesso questi dati possono essere monetizzati e venduti a chi di mestiere allena gli algoritmi di Ai.
La nuova piattaforma Threads rivale di Twitter si presenta come la versione testuale di Instagram. Si integrerà con ActivityPub, che è un protocollo di reti sociali aperto e decentralizzato. Ciò consentirà teoricamente agli utenti della nuova app di portare con sé i propri account e follower su altre app che supportano ActivityPub, incluso Mastodon. Come viene spiegato sul loro blog: le persone che utilizzano app compatibili saranno in grado di seguire e interagire con le persone su Threads senza avere un account Threads e viceversa, inaugurando una nuova era di reti diverse e interconnesse. Il vero ostacolo di Threads è il fatto di appartenere a Meta e di essere connesso con la sua galassia social. L’utilizzo di un account Instagram come sistema di accesso che se da un lato renderà rapida l’adozione a chi è già su Instagram, dall’altro potrebbe non essere gradito agli utenti di Twitter. Sicuramente non sembra gradita ai garanti della privacy europei.