Vittorio Emanuele di Savoia morto, l'esilio in Svizzera, il matrimonio (a Las Vegas) con Marina Doria, gli arresti e la richiesta di risarcimento all'Italia

Sabato 3 Febbraio 2024, 11:46 - Ultimo aggiornamento: 11:53

Il padre, ultimo re d'Italia

Acclamato alla nascita (1937) principe dell'Impero, Vittorio Emanuele ricevette dal nonno il titolo di principe di Napoli, come d'uso in casa Savoia per i principi ereditari e loro primogeniti in alternanza con quello storico di principe di Piemonte, allora attribuito al padre Umberto, in quel momento erede al trono. Nel 1938, anche se la notizia trapelerà molti anni dopo, secondo fonti diplomatiche britanniche la madre, Maria José del Belgio, si sarebbe accordata con Rodolfo Graziani e con il capo della polizia Arturo Bocchini per tentare un colpo di Stato a opera di alcuni reparti delle forze armate, con Pietro Badoglio come comandante in capo, azione che sostituisse Mussolini con un «avvocato milanese antifascista» (probabilmente Carlo Aphel) e costringesse Vittorio Emanuele III ad abdicare in favore di Umberto; Umberto era, a sua volta, d'accordo con la moglie per abdicare subito in favore del piccolo Vittorio Emanuele; la stessa Maria José sarebbe stata nominata reggente del Regno in deroga allo Statuto albertino, fino al compimento dei 21 anni del giovanissimo ipotetico sovrano. Questo presunto complotto, che vedeva d'accordo anche Italo Balbo, l'anglofilo Dino Grandi e l'antitedesco e ambizioso genero del duce Galeazzo Ciano, non andò comunque oltre un incontro preliminare a Racconigi e alcune riunioni a Milano, e Maria José non ne parlerà mai direttamente.

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