Vittorio Emanuele, funerali “a invito”: il primo Savoia ad essere cremato. Sabato la celebrazione della messa

Restano però ancora da risolvere tutta una serie di questioni burocratiche internazionali

Domenica 4 Febbraio 2024 di Erica Di Blasi
Vittorio Emanuele, funerali “a invito”: il primo Savoia ad essere cremato. Sabato la celebrazione della messa

Vittorio Emanuele, il figlio di Umberto II, l’ultimo re d’Italia, e di Maria José, morto a 86 anni a Ginevra, verrà sepolto a Superga secondo le sue ultime volontà. I funerali, vista la grande folla che si prevede, saranno celebrati il prossimo sabato 10 febbraio alle 15 nel Duomo di Torino.

A comunicarlo in via ufficiale è stata la stessa Casa Savoia. «L’accesso al Duomo per la Santa Messa esequiale sarà possibile soltanto con biglietto di invito». «Dopo il rito funebre, Sua Altezza Reale il Principe Vittorio Emanuele sarà tumulato in forma strettamente privata nella Cripta Reale nella Basilica di Superga, luogo di sepoltura della tradizione sabauda. Nella giornata di venerdì 9 Febbraio, a partire dalle ore 12.30 e fino alle ore 21.00 - si legge ancora - quanti vorranno rendere l’estremo saluto a Sua Altezza Reale, potranno farlo presso la Chiesa di Sant’Uberto, all’interno del complesso della Reggia di Venaria Reale». Il principe Vittorio Emanuele verrà cremato e le sue ceneri verranno riposte a Superga. Sarebbe la prima volta in assoluto per un capo di Casa Savoia. Una scelta dovuta al fatto che a Superga attualmente non sarebbe a disposizione un loculo per una bara intera, ma una celletta cineraria sì. 

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I NODI DA SCIOGLIERE

Restano però ancora da risolvere tutta una serie di questioni burocratiche internazionali, visto che la salma si trova attualmente a Ginevra. Insomma, bisognerà capire in che tempi questi passaggi saranno risolti. Intanto, in vista dei funerali, si attende un affluenza quasi senza precedenti. «Eravamo preparati da tempo - ha aggiunto il presidente dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, Ugo D’Atri -, ma è una notizia che ci addolora molto. Quella del principe Vittorio Emanuele è stata una vita decisamente sfortunata». Era stato lo stesso principe ad annunciare il luogo della sua sepoltura. «Il Pantheon è il luogo deputato ad accogliere le spoglie degli ex re, a Torino riposano i Savoia che non hanno regnato. Dunque anch’io sono destinato lì», aveva confidato lo stesso Vittorio Emanuele qualche tempo fa in un’intervista. La Cripta Reale, costruita sotto la basilica di Superga, fondata da Vittorio Amedeo II, su disegno e progetto di Filippo Juvarra, è infatti il tradizionale luogo di sepoltura dei membri di Casa Savoia. Ad essi fanno eccezione solamente coloro che furono re o regine d’Italia, per i quali era destinato invece il Pantheon di Roma o il santuario di Vicoforte. La pianta della Cripta si presenta a croce latina allungata e ospita 62 sepolture di Casa Savoia. Non tutte, dunque. Il padre di Vittorio Emanuele, Umberto II, ultimo re d’Italia fu sepolto invece nel 1983 nell’abbazia di Altacomba, vicino a Aix-les-Bains nella Savoia francese. Anni dopo, per suo espresso volere, qui venne sepolta anche la consorte Maria Josè.

Al funerale di Vittorio Emanuele di Savoia saranno presenti anche le Guardie d’onore, con il mantello blu notte e lo stemma della casata sul lato sinistro. L’Istituto militare risale all’Ottocento, il presidente D’Atri spiega che oggi ne fanno parte 2.400 persone. 

Vittorio Emanuele di Savoia era sposato con Marina Doria, da cui ha avuto un figlio, Emanuele Filiberto. Pretendente al trono d’Italia, per anni in disputa con la linea dinastica di Aimone di Savoia-Aosta, Vittorio Emanuele di Savoia, è stato una personalità controversa. Negli anni ’70 venne indagato per traffico internazionale di armi in alcuni Paesi mediorientali che erano sotto embargo. L’indagine finì con un’archiviazione. Vittorio Emanuele era intermediario d’affari per conto della Agusta e, grazie all’amicizia con lo scià di Persia Reza Pahlavi, proprio in quegli anni si era occupato della compravendite di elicotteri tra l’Italia, l’Iran e altri paesi arabi. Il 18 agosto 1978 venne accusato di omicidio per aver sparato al giovane tedesco Dirk Hamer, 19 anni, nell’isola di Cavallo in Corsica. L’ipotesi d’accusa di omicidio volontario, sulla base della quale fu in seguito arrestato, cadde nel novembre del 1991 quando fu prosciolto dalla Camera d’accusa parigina e condannato a 6 mesi con la condizionale per porto abusivo d’arma da fuoco, «fuori dalla propria abitazione».

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