Verona. Protesta dei trattori, il ministro Lollobrigida incontra i rappresentanti del movimento: «Alcune scelte Ue sull'agricoltura sono sbagliate»

Mercoledì 31 Gennaio 2024, 12:36 - Ultimo aggiornamento: 16:45

«Agricoltori contro il governo? io non l'ho registrata»

«Lo dico anche ai giornalisti, che anche oggi volevano sapere perché gli agricoltori protestano. Chiedetelo a loro, se sono contro il governo dell'Italia, se hanno una ostilità nei confronti del governo. Io non l'ho registrata». Lo ha detto il ministro Francesco Lollobrigida, all'inaugurazione di Fieragricola a Verona. «Io credo - ha proseguito Lollobrigida - che ci sia un sistema Italia che deve fare un'alleanza, perché l'Italia forse è mancata sui tavoli di decisione in qualche luogo, è stata troppo passiva nel recepire le istanze. In Europa non ci vogliono dire per forza quello che dobbiamo fare, vogliono sapere che cosa l'Italia può consigliare all'Europa, per tornare ad essere quella che volevano i padri fondatori. Un'Europa più forte, che permettesse ai propri cittadini di vivere più liberi, in pace e con ricchezza sufficiente ad avere benessere. E questo probabilmente non corrisponde alla realtà, per questo oggi c'è esasperazione da parte di alcuni. Allora un modello a mio avviso è ripensarla, non in contrasto con l'Europa ma in sovrapposizione, come un'Europa diversa, e spero che questo accada», ha concluso.

Lollobrigida: «Alcune scelte Ue sull'agricoltura sono sbagliate»

«Dobbiamo dire che alcune scelte sull'agricoltura nell'Unione europea sono state sbagliate, e dobbiamo dircelo con chiarezza. Ridurre la produzione a parità di consumo porta a comprare di più da chi non rispetta le tue regole di diritto del lavoro, di sostenibilità ambientale».

«Con regole troppo rigide in Europa - ha proseguito - non abbiamo salvaguardato l'ambiente, abbiamo devastato le produzioni cancellando il reddito e la redditività di quelle che erano attività di uomini e donne libere, che avevano terra e lavoro. All'inizio ci si è cascati in troppi: ti do soldi per non produrre, l'Unione europea ne ha dati tanti, e alla fine se ti dicono che ti pagano tanto bene per non lavorare, ti viene anche la tentazione di non farlo. Poi però i soldi diminuiscono sempre di più, e ti accorgi che il reddito non è più sufficiente.

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