Protesta agricoltori, perché accade? Dai salari bassi al Green Deal la protesta infiamma l'Europa

Giovedì 1 Febbraio 2024, 17:28 - Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 09:46

Agricoltori in piazza anche in Italia

Seppur in ritardo, le proteste sono arrivate anche in Italia. Dalla Lombardia alla Toscana, passando per il Lazio e la Sardegna, sono moltissimi gli agricoltori scesi a manifestare nelle strade italiane, non solo per contrastare le le politiche agricole della Ue giudicate troppo restrittive ma anche contro l’atteggiamento delle tradizionali organizzazioni del settore. Momenti di tensione ci sono stati al casello di Orte sull'A1, a Foggia, Viterbo, Udine, Crotone.

CAGLIARI. In Sardegna, pastori e agricoltori stanno bloccando il porto di Cagliari, occupando la spazio antistante al varco dogana per protestare contro le politiche agricole dell'Unione europea. Anche questa volta niente tende: i manifestanti hanno riposato sotto i gazebo e nelle cabine dei trattori e si sono riscaldati con il fuoco acceso nell'accampamento. Sono ore decisive per capire le prossime mosse: agricoltori e pastori potrebbero decidere di andare avanti con la protesta a Cagliari sino a sabato. Tra le ipotesi anche quella dello scioglimento del presidio già da questo pomeriggio. Ma la battaglia non è terminata. «Sicuramente - spiega all'ANSA Roberto Congia, uno dei portavoce della mobilitazione - ci sarà una delegazione sarda anche nelle proteste che il movimento sta portando avanti a Roma e in Europa». La protesta in Sardegna è cominciata con l'arrivo dei trattori a Cagliari, poi ieri è stata la volta del porto industriale di Oristano. Domani agricoltori e pastori dovrebbero puntare su Muros, nel Sassarese. ​

L'AQUILA. Un trattore rosso con bandiere tricolore, da un lato e dall'altro con giovani allevatrici alla guida: Ilenia Mora e Marina Crescenzi. Si apre così all'Aquila il corteo degli agricoltori e allevatori in risposta alla mobilitazione a livello europeo. Al centro della vicenda ci sono le nuove normative europee in materia agricola. Da quest'anno, infatti, scatta l'obbligo di tenere incolto il 4% dei terreni seminati sopra i dieci ettari. A questo si aggiunge il caro carburante, la carne sintetica e i cibi a base cellulare, le tasse e le farine di insetti. Da ieri, un centinaio di trattori ha occupato due zone distinte e opposte a est e ovest della città. Da stamani è in corso un corteo pacifico partito dalla zona del cimitero con un percorso studiato per creare meno disagi possibili alla popolazione. In strada, dunque solo due mezzi agricoli: uno apripista, guidato dalle due giovani, l'altro in chiusura. Organetti, campanacci e strumenti a percussione in corteo, scortato da vigili urbani, polizia e carabinieri. Tra gli slogan esibiti: «L'agricoltura è il lavoro più salutare, più utile e più nobile dell'uomo» e poi «La nostra fine sarà la vostra fame», oltre a «No Farmer, no food, no future» e «Con l'agricoltura si vive, con l'Europa si muore». In corteo anche alcuni esponenti politici locali e vari studenti degli istituti tecnici per l'agricoltura.

TARQUINIA. Raduno di trattori nella zona industriale di Tarquinia, in provincia di Viterbo. Il corteo di mezzi agricoli, oltre 100, alle 11 è partito per percorrere un tratto di strada di oltre 14 chilometri che lì porterà a passare anche su un pezzo dell'Aurelia. «Siamo stamattina qua per dimostrare all'Italia e informare i cittadini di quello che vuole fare la comunità europea nei confronto dei nostri agricoltori», ha detto poco prima della partenza Andrea Centini, organizzatore della manifestazione e portavoce degli agricoltori.

BENEVENTO. Seconda notte consecutiva trascorsa all'addiaccio per gli agricoltori sanniti nel presidio allestito alle porte della città di Benevento, presso la Rotonda dei Pentri, per protestare contro le politiche dell'Unione Europea. «Andremo avanti ad oltranza fino a che ci saranno risposte concrete», dicono gli agricoltori, determinati a proseguire la protesta ben oltre la data stabilita di sabato e senza esporre alcuna bandiera delle varie organizzazioni agricole. Tra loro ci sono anche giovani, alcuni dei quali professionisti, che hanno deciso di restare nella loro terra e portare avanti l'azienda familiare. Il sindaco di Benevento Clemente Mastella e il presidente della Provincia di Benevento Nino Lombardi, primi rappresentanti istituzionali a recarsi questa mattina presso il presidio per ascoltare le voci degli agricoltori sanniti, hanno portato la loro solidarietà ai manifestanti.

SICILIA. La protesta dei trattori arriva anche sulle Madonie, in Sicilia. Questa mattina 500 mezzi agricoli e altrettanti lavoratori del comparto hanno attraversato le principali strade dei Comuni delle Alte Madonie, partendo dal ponte di Resuttano (Caltanissetta) e passando per Alimena, Bompietro e Petralia Soprana (Palermo), sulla Sp19 e la Ss290. «Non riusciamo più a vivere del nostro lavoro - spiega Aldo Mantegna, allevatore di Gangi - Ai rincari sulle materie prime e sul gasolio, non si sono accompagnate misure di sostegno né l'aumento del prezzo di vendita dei nostri prodotti. Così non possiamo andare avanti». L'appello è al presidente della Regione Siciliana Schifani e all'assessore all'Agricoltura Sammartino: «Prendano una posizione chiara rispetto alle proteste: sono dalla parte degli agricoltori, degli allevatori e dei consumatori siciliani? Se sì, chiediamo che intervengano sulle materie di loro competenza e che si facciano portavoce con il governo nazionale ed europeo». I manifestanti inoltreranno un documento con alcune rivendicazioni più urgenti e la richiesta di convocazione di un tavolo tecnico entro sette giorni. In assenza di un riscontro, torneranno in piazza.

MILANO. Prosegue per il terzo giorno a Melegnano, alle porte di Milano, la protesta degli agricoltori coordinati da "Riscatto agricolo" contro le politiche europee. Stamani sono stati organizzati lungo la strada Binasca tra il casello dell'Autostrada del Sole e il primo ingresso di Melegnano, arrivando da Milano, lungo la statale via Emilia, due blocchi stradali di circa mezz'ora. Oggi i manifestanti presenti sono circa centocinquanta con un'ottantina di trattori.

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