Stadio e arena "aperti" alle società veneziane

Lunedì 1 Aprile 2024, 09:51


LA QUESTIONE


Il tema della destinazione dei due impianti del futuro Bosco dello Sport si apre dopo che la gara per lo stadio è appena stata affidata a una cordata guidata da Fincantieri e Bordignon. A sollevarlo è Raffaele Speranzon, senatore di Fratelli d'Italia (vice capogruppo vicario a Palazzo Madama e membro permanente della VII Commissione Cultura e Sport del Senato), che in questo contesto interviene come coordinatore comunale del partito.
«Ora - dice Speranzon - bisogna stabilire con chiarezza chi avrà l'onere della gestione della struttura e definire come verrà disciplinato il suo utilizzo. Bisognerà soprattutto stabilire un vincolo determinante: questo deve diventare lo stadio simbolo dello sport in città, pubblico al 100 per cento e senza privilegi o preclusioni all'uso verso tutte le società sportive cittadine che partecipano a campionati professionistici di qualsiasi livello».
«Per tutto il Comune - aggiunge Speranzon - questo stadio è un sogno che si avvera dopo decenni e decenni di progetti, idee e proposte che poi non si sono mai concretizzate. Finalmente, grazie al sindaco Brugnaro ed alla maggioranza di centrodestra alla guida del Comune di Venezia e grazie anche al decreto firmato dal ministro Piantedosi, di concerto con i ministri Fitto e Giorgetti con i quali sono rimasto in costante contatto per seguire la questione, sono arrivate le risorse per il Bosco dello Sport e quindi lo stadio. È un traguardo epocale che certamente permetterà al Venezia di utilizzare l'impianto ma, trattandosi di uno stadio che sarà realizzato al 100% con i soldi pubblici, l'utilizzo non dovrà essere chiuso ed esclusivo ma aperto a chiunque in futuro dovesse militare in campionati professionistici ed a costi sostenibili, ovvero proporzionati alla dimensione economica del campionato in cui militano le squadre che utilizzeranno lo stadio. Infine, in considerazione del fatto che non si tratta di una struttura di proprietà di una singola società sportiva ma, ribadisco ancora, perché costruito al 100 per cento con soldi pubblici, la brandizzazione esterna ed interna dovrà essere neutra». Discorso, specifica ancora Speranzon, che vale anche per l'arena-palasport e che ha motivato l'amministrazione comunale a ribadire le linee di azione.

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