Migranti, in Polesine i richiedenti asilo sono a quota ​374

Martedì 22 Agosto 2023, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 23 Agosto, 09:31

L'EMERGENZA


Quelli attuali, però, come dicono i numeri, non sono tempi normali: secondo i dati del Viminale, dal 1. gennaio al 21 agosto sono sbarcati sulle coste italiane 105.449 migranti, mentre nello stesso periodo del 2022 erano stati 50.759 e nel 2021 meno di un terzo, 35.349. E che non sia una situazione tranquilla emerge dalla fibrillazione politica, con attacchi alla gestione del fenomeno da parte del Governo, che arrivano a tenaglia sia da parte di sindaci della Lega, soprattutto veneti, sia da molti sindaci di centrosinistra. E dopo che il Viminale ha bollato le polemiche come "surreali", Matteo Biffoni, sindaco Pd di Prato e responsabile immigrazione dell'Anci, l'associazione che riunisce gli amministratori dei Comuni italiani, ha risposto che «le amministrazioni locali non potranno garantire il rispetto delle condizioni stabilite per legge e la responsabilità è dello Stato centrale. Anche dove le Regioni hanno firmato l'accordo con il ministero dell'Interno, come Veneto e Lombardia, i sindaci denunciano una situazione fuori controllo. Le parole di Luca Zaia sono inequivocabili». Il governatore del Veneto, prima di Ferragosto, ha sottolineato come «in Veneto sono attualmente ospitati novemila migranti. Noi, visti i numeri, abbiamo chiesto al prefetto di Venezia di fare una cabina di regia per non subire le decisioni e fare in modo di privilegiare l'ospitalità diffusa per evitarci le tendopoli. Perché con questi numeri verrebbe più facile fare un centro da 100, 200 persone che non cercare micro insediamenti. Tutto qua. Dopodiché i sindaci decidono per il loro territorio, ci mancherebbe. Certo è che di questo passo ho l'impressione che tendopoli e grandi centri ne vedremo. E per noi non sarà assolutamente sostenibile. Tempo fa si diceva che in Veneto sarebbero arrivati quattromila migranti, siamo già a novemila, a colpi di 3-400 a settimana».


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