Guerra Medio Oriente, perché c'è il rischio di escalation: il fronte con il Libano e il ruolo delle monarchie del Golfo

Domenica 22 Ottobre 2023, 18:20 - Ultimo aggiornamento: 11 Novembre, 16:38
Guerra Medio oriente, perché c'è un rischio di escalation
di Stefania Piras
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Sono passate due settimane dall'inizio della guerra tra Hamas e Israele. Si teme un'escalation, cioè che la guerra contagi altri Paesi vicini o alleati internazionali degli attori in campo. Altri Paesi infatti hanno, o possono avere, un ruolo fondamentale nell'esplorare potenziali soluzioni alla crisi ma anche nel peggiorarla. Il presidente Usa Joe Biden ha espresso solidarietà a Israele e ha contribuito alla crescente percezione che la politica israelo-palestinese degli Stati Uniti sia unilaterale (solo dalla parte di Israele). In realtà Biden parla anche dei «palestinesi innocenti che vogliono solo vivere in pace» e proprio oggi ha annunciato l'ottenimento di un accordo per la prima spedizione di assistenza umanitaria destinata ai civili a Gaza. Nella sua visita a Israele ha lanciato un monito: «Non fate gli errori che negli Stati Uniti abbiamo commesso dopo l'11 settembre». Israele continua a martellare, aumentando l'intensità degli attacchi, le postazioni di Hamas: i morti sono saliti a 4.651 con 14.245 feriti. Continuano anche a piovere razzi da Gaza: oltre 7.400 quelli lanciati da inizio conflitto. Mentre gli ostaggi in mano di Hamas, certificati dall'esercito, sono ora 212.

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