L'Iran
L'Iran potrebbe arruolare milizie armate in Iraq e Siria per attaccare gli Stati Uniti, come basi militari regionali, in un ciclo che assicurerebbe un'escalation incontrollata in Medio Oriente. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian ha ammonito che la regione «è come una polveriera. Vorrei avvertire gli Usa e il regime fantoccio israeliano che se non metteranno immediatamente fine ai crimini contro l'umanità e al genocidio a Gaza, tutto sarà possibile in qualsiasi momento e la regione andrebbe fuori controllo». Gli ha risposto il ministro dell'economia israeliano Nir Barkat: «Il piano dell'Iran è di attaccare Israele su tutti fronti. Se realizziamo che vogliono attaccarci, non solo su tutti i nostri fronti, noi attaccheremo la testa del serpente: l'Iran».
Gli americani hanno schierato due portaerei nel Mediterraneo orientale e nel Golfo Persico. Ci sono già segnalazioni di nuovi attacchi con droni da parte di gruppi iraniani alle basi statunitensi in Iraq e Siria. Razzi Katyusha sono stati lanciati contro la base aerea militare irachena di Ain al-Asad in cui sono presenti militari americani e di altri Paesi. Inoltre gli Stati Uniti hanno riferito di aver intercettato missili lanciati dal movimento Houthi alleato iraniano nello Yemen. È stata una battaglia aerea che ha visto l’unità americana impegnata nell'abbattimento di quattro missili da crociera e 15 droni diretti verso Israele. Oggi, infine, lo Stato ebraico è tornato a prendere di mira gli scali di Aleppo e Damasco, da dove transitano anche i rifornimenti per Hezbollah, ed è il secondo attacco in 10 giorni.