Fine vita, il Pd "processa" Anna Maria Bigon ma evita la spaccatura

Martedì 30 Gennaio 2024, 10:21 - Ultimo aggiornamento: 10:39

I FIRMATARI
L'uno dopo l'altro si sono succeduti numerosi interventi, fra cui quelli di Matteo Favero, Jonatan Montanariello, Margherita Miotto. Poi l'affondo: «Bigon valuti l'opportunità di fare un passo indietro rispetto alla vicepresidenza della V commissione in Regione». A sottoscrivere il testo, dopo l'anticipazione di Zottis, sono stati anche il consigliere regionale Montanariello, i parlamentari Andrea Cisanti e Rachele Scarpa, i segretari provinciali di Verona, Venezia e Rovigo, il padovano Massimo Bettin. I firmatari, però, si sono detti del tutto contrari a sanzioni che nessuno ha mai chiesto. Pur salvaguardando la libertà di coscienza, nel documento si ricorda alla consigliera Bigon come «per la nostra etica e cultura politica un dirigente che ricopre, a nome di molti, una carica monocratica in casi come questo, nel quale pur legittimamente il suo agire non è rappresentativo di tutte le sensibilità che è chiamata a rappresentare, mette a disposizione il proprio mandato. Questa è una prassi politica comune che non afferisce a nessun aspetto di compromissione dell'autonomia del singolo eletto, ma che consentirebbe una serena ricomposizione unitaria dentro il gruppo e una riconciliazione con il nostro elettorato«. Quindi la richiesta: «La invitiamo a fare una riflessione in tale senso, mettendo, quindi, a disposizione il mandato in un'ottica costruttiva». Zottis in particolare ha spiegato: «Non siamo il partito delle sanzioni, ma sicuramente dobbiamo essere un partito che non contribuisce alla messa in discussione delle libertà individuali, ma in grado di definire regole per una convivenza pacifica e rispettosa, ponendosi come garante dei diritti fondamentali. Ho stigmatizzato la sua scelta perché nessuno metteva in discussione la libertà, ma una valutazione politica complessiva e che salvaguardava la libertà di coscienza. Nessuna sanzione, ma una riflessione. Non ci può essere un'area cattolica per la sacralità della religione e per il pluralismo della stessa comunità cattolica».
© RIPRODUZIONE RISERVATA