Femminicidi. Come proteggere le donne? Carenze di organico e tempi non le aiutano. In Veneto 26 centri antiviolenza, 38 sportelli e 28 case rifugio

Mercoledì 20 Dicembre 2023, 09:09

Il centro antiviolenza: un passaggio fondamentale

«Al di là del caso specifico, in generale bisogna vedere cos'è stato scritto nella denuncia: magari la vittima non dà l'impressione di essere davvero in pericolo per atti persecutori, per questo il nostro consiglio è di passare prima per un centro antiviolenza, dove il personale è formato a cogliere le sfumature del racconto e offre l'avvocato per presentare una querela circostanziata», dice Roberto Bellio, che dopo una vita in polizia a San Donà di Piave guida "La Magnolia" per le donne maltrattate e il "Cera" per gli uomini maltrattanti. «Dopodiché aggiunge sui tempi bisogna intendersi: è vero che il pm deve sentire la persona offesa entro 3 giorni, ma a parte il fatto che spesso delega la polizia giudiziaria in quanto è oberato di fascicoli, in ogni caso la misura deve essere disposta dal gip, un ufficio di cui purtroppo conosciamo le gravi carenze di organico. Nel frattempo le strutture come la nostra possono mettere in sicurezza la donna, però è bene capire che queste attività non ricevono i fondi necessari: siamo praticamente tutti volontari e senza di noi il sistema salta, ma per garantire la reperibilità 24 ore su 24 come ci viene richiesto, altrimenti non vengono liquidati i soldi, otteniamo uno stanziamento con cui paghiamo l'operatore di turno 1 euro e 20 all'ora...».

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