Il percorso
«Mi sono disegnato il percorso, l'idea è mia ma si tratta di un lavoro di squadra possibile grazie all'associazione culturale Ottavio Bottecchia di Pordenone», precisa Ros. Una 40ina di soci guidati da Maurizia Blam che coltivano una «visione culturale dello sport e del ciclismo storico». Con modestia, Ros afferma che lui ci mette "solo", si fa per dire, «la fatica, che di sicuro negli anni di Bottecchia non mancava». La parte più impegnativa, per il 34enne, potrebbe essere «il Piccolo San Bernardo: 2 mila metri di dislivello da coprire in un solo giorno, però - sottolinea - mi sono allenato e ho anche simulato una prova di quel tipo ed è andata bene».
Fabio è sempre in contatto con un fisioterapista e un preparatore atletico pronti ad aiutarlo in caso di crisi. Ancora da stimare i costi dell’impresa, ma c’è già un ordine di grandezza. «L'anno scorso sono andato in Olanda con 300 euro, non credo costerà di più - osserva Ros -. Inoltre la bici e il resto mi sono state fornite dall'associazione». Il viaggio di ritorno? «In treno - assicura il ciclista - perché lo scorso anno che ho scelto l'aereo ho avuto modo di vedere come trattavano la bici all'imbarco e... mai più». È possibile seguire l'impresa del 34enne di Maron su Youtube o su Instagram.