Gettito record per il Fisco, cala l'evasione. La Cgia: «Trento e Bolzano le più virtuose, anche Veneto e Friuli Vg ben al di sotto della media nazionale». Tutti i dati

Sabato 18 Marzo 2023, 11:07 - Ultimo aggiornamento: 19 Marzo, 08:24

La risposta

«Certamente no, sebbene abbiamo imboccato la strada giusta per la sua progressiva riduzione - risponde la Cgia - Infatti, una quota preponderante dei 68,9 miliardi incassati in più sono riconducibili al buon andamento dell'economia verificatasi l'anno scorso che include un importo, sicuramente contenuto ma ogni anno in costante aumento, ascrivibile agli effetti della compliance fiscale (adempimento spontaneo degli obblighi, ndr). Dunque, possiamo dire che un fondo di verità c'è».

Se si tiene conto degli effetti riconducibili alla fatturazione elettronica, allo split payment e all'attività di controllo praticata dal fisco attraverso l'incrocio dei dati presenti nelle proprie banche dati, rispetto a qualche anno fa gli evasori hanno la vita più dura, afferma la Cgia. Certo, non tutti. Chi è completamente sconosciuto al fisco continua imperterrito a farla franca, così come le organizzazioni criminali di stampo mafioso che sempre con maggior dedizione seguitano a coltivare i propri traffici illegali. Poco sensibili alla fedeltà fiscale lo sono anche quelle multinazionali e i giganti del web che, in Italia, realizzano profitti miliardari, ma la stragrande maggioranza delle imposte le versano nei Paesi a elevata fiscalità di vantaggio.

Il sistema

La Cgia sottolinea, inoltre, come uno degli obbiettivi principali di una seria rivisitazione del nostro sistema di tassazione è quello di alleggerirne il peso sui contribuenti. Nel 2022, la pressione fiscale in Italia, data dal rapporto tra le entrate fiscali e il Pil, ha raggiunto il 43,5 per cento; un livello mai toccato in precedenza. Il record storico raggiunto l'anno scorso, comunque, non è riconducibile ad un aumento della tassazione su famiglie e imprese, ma dal combinato disposto di tre aspetti congiunturali distinti. Il primo da un forte aumento dell'inflazione, che ha fatto salire le imposte indirette; il secondo dal miglioramento economico e occupazionale avvenuto, in particolar modo, nella prima parte dell'anno, che ha favorito la crescita delle imposte dirette e il terzo dall'introduzione nel biennio 2020-2021 di molte proroghe e sospensioni dei versamenti tributari, agevolazioni che sono state cancellate per il 2022. Oltre a queste tre specificità, va altresì considerato che a partire da marzo 2022 le famiglie italiane percepiscono l'assegno unico, misura che ha sostituito le «vecchie» detrazioni per i figli a carico. Questa novità (a parità di condizioni) ha delle evidenti implicazioni sul calcolo della pressione fiscale.

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