Elezioni a Treviso, Mario Conte e il suo luogo del cuore: «Il campo di San Paolo, qui imitavo i gol di Baggio»

Giovedì 11 Maggio 2023, 15:42 - Ultimo aggiornamento: 16:33

E in questo campetto il piccolo Mario cosa sognava?

«Cercavamo di imitare i grandi campioni. Io, in particolare, adorava Baggio. In quegli anni andava di moda la sua punizione, che avrò provato centomila volte. Non con i suoi risultati ovviamente».
Che succedeva in quelle partite di periferia?
«C’’era spettacolo. Qui sono nati anche dei bei talenti poi reclutati dalle varie società cittadine. Io sono andato a giocare all’Aurora, alla chiesa Votiva anche se da San Paolo, solitamente, andavi a Santa Bona o all’Indomita».
Cos’è stato il calcio per lei?
«È stato fondamentale. Per alcuni anni della mia vita ho vissuto per il calcio. Anzi ero sicuro che sarei diventato un calciatore professionista. Ci ho sperato molto, ma il sogno è svanito presto. Però ho fatto delle belle giovanili, interessanti».
Oltre al calcio qui è anche cresciuto.
«Sì, tutti i ricordi più belli sono legati a questo posto, da dove sono partito. In parrocchia si svolgeva la nostra vita e mi piace ricordare don Mario Beltrame, parroco di allora: l’ho rivisto da sindaco alla Casa del Clero ed è stata un’emozione fortissima. La parrocchia era anche il punto di ritrovo della mia compagnia. Da qui partivamo, andavamo a Monigo, facevamo di tutto ma nel rispetto del posto e delle persone.

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