Crisi Electrolux, trema l'indotto: decine di aziende scelgono la cassa

Martedì 20 Febbraio 2024, 11:30 - Ultimo aggiornamento: 21 Febbraio, 09:41


IL CONTESTO


Il tutto mentre si avvicina la fine di febbraio. E con essa anche l'arrivo di un mese - il prossimo - in cui i timori a Porcia si concentreranno anche sulle forniture di componenti dall'Estremo Oriente, sempre più incerte a causa della crisi del Canale di Suez. La situazione nella lingua d'acqua più trafficata del mondo non migliora. E lo stabilimento Electrolux di Porcia conta sulle schede madri cinesi che arrivano dalla megalopoli industriale di Shenzhen per poter completare le proprie lavatrici. I sindacati sono in allarme da ieri, quando è stata resa nota la problematica urgente: fino a fine febbraio le scorte di materiali basteranno, dopodiché si andrà in sofferenza. Simonetta Chiarotto della Fiom Cgil parla ad esempio di «situazione critica generalizzata», che quindi non riguarda solamente la galassia Electrolux ma decine di aziende del tessuto economico pordenonese. È chiaro però che la multinazionale svedese in questo momento è il "paziente" numero uno di cui preoccuparsi. E il pericolo è quello che a marzo si vada incontro a delle giornate di chiusura totale dello stabilimento, proprio a causa della mancanza dei materiali dalla Cina.

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