Le indagini
Sulla vicenda la Procura di Rovigo, competente per territorio su buona parte della Bassa Padovana, ha aperto un fascicolo contestando, a ignoti, i reati di induzione al suicidio e di lesioni personali aggravate.
Sono stati posti sotto sequestro l'abitazione, la pistola, il bossolo di pistola rinvenuto, i cellulari e altri dispositivi informatici, nonché gli indumenti indossati da entrambi i soggetti: tutto il materiale è stato consegnato nelle mani dei carabinieri del Ris che stanno portando avanti gli accertamenti del caso.
Questo mentre l'autopsia ha confermato che la morte di Vigato è avvenuta per il colpo di pistola che lui stesso si è sparato al petto. Fin dall'inizio è sempre sembrato chiaro che, oltre alla coppia, all'ora di pranzo del 29 gennaio, non ci fosse nessuno nella casa di via Rossini: è nelle pieghe del rapporto tra i due che gli inquirenti stanno cercando il senso della tragedia di Borgo Veneto.