GESTO DI SOLIDARIETA'
«La risposta della clientela è molto buona nei quattro panifici. C'è chi lascia un euro o il resto di quanto pagato, ma c'è stato anche un cliente che ha dato venti euro per comprare il pane da donare. Alla fine della giornata, in base alle offerte devolute, prepariamo il corrispettivo in sacchetti di pane, a cui aggiungiamo qualcosa di nostro. Nei sacchetti non ci sono solo panini, ma mettiamo anche pizza e brioche, un po' di tutto». Il "Pane sospeso" viene lasciato fuori della vetrina sulla strada, alla portata di tutti, in modo che i "bisognosi" non debbano uscire allo scoperto recandosi al banco della rivendita. «Le persone molto spesso si vergognano del loro stato di necessità, cercano di mantenere una certa dignità e non hanno coraggio di farsi avanti», spiega ancora Silvia Nardo. Al momento della riapertura i sacchetti in "sospeso" non ci sono più, segno che qualcuno fa tesoro del gesto solidale.