In occasione della Giornata Mondiale dell’udito che si celebra il 3 marzo e della Giornata Nazionale della sordità (la pandemia silenziosa) il 1° marzo, l’Osservatorio MOHRE presenta una novità scientifica sugli acufeni.
Le previsioni future per i paesi UE sono ulteriormente pessimistiche dopo le aggravanti rilevante post COVID, l’innalzamento dell’età media della popolazione europea e le abitudini acustiche delle nuove generazioni, tutti fattori tendenti ad aumentare l’insorgere degli acufeni per la senescenza e i danni al sistema uditivo. Tinnitus, Sentinella della perdita dell’udito? - Un nuovo studio, pubblicato il 30 novembre su Scientific Reports 1, ha mostrato che gli individui che segnalano l'acufene, potrebbero avere una perdita di funzione dei nervi uditivi in presenza di una capacità uditiva apparentemente normale. Il cervello cercherebbe di compensare la perdita dell'udito aumentando la sua attività, con conseguente percezione di un suono fantasma, l'acufene appunto. Una ricerca che getta una luce nuova su una possibile causa dell’acufene.
Dopo 8 anni di ricerca e 2 brevetti internazionali, una società italiana nel 2022-23 ha completato lo sviluppo di un dispositivo medico innovativo. Acufree è la prima “terapia multimodale sincrona” per gli acufeni, in quanto usa tre elementi attivi in contemporanea ed è stata presentata ai congressi nazionali 2023 delle primarie associazioni italiane di Otorinolaringoiatria e Audiologia SIO e SIAF dal Dipartimento di Otorinolaringoiatria del Policlinico di Tor Vergata a seguito di una sperimentazione completata nel biennio 2022-23. I risultati dello studio clinico condotto su 55 pazienti hanno mostrato miglioramenti generalizzati dopo 3 mesi in 7 pazienti su 10, con “netto miglioramento” in 4 pazienti su 10. Dati confermati dopo 12 mesi su tutti i tre principali metodi di valutazione TFI (indice funzionale), THI (indice di handicap), Scala VAS. Sono risultati, sia quantitativi che qualitativi e sia di breve che di medio periodo, che pongono questa terapia tra le più promettenti a livello internazionale.
Si tratta di un sistema non invasivo che con l’utilizzo di un dispositivo con cuffie specificamente sviluppato agisce in modo sincrono su più livelli: una stimolazione acustica specifica personalizzata per ogni singolo paziente, a cui si associano onde elettromagnetiche a bassa e alta frequenza, anch’esse adattabili alle caratteristiche dell’acufene del paziente. “Le terapie basate sulla neuromodulazione come Acufree aiutano il recupero della plasticità cerebrale che contribuisce a ridurre la percezione dell’acufene e a placare eventuali alterazioni nella attività neuronale. Questo riallineamento impone protocolli più lunghi nel tempo ma, in compenso, favorisce il ripristino di una regolare attività neuronale”, commenta riassumendo gli effetti il Team del Policlinico Tor Vergata guidato dal professor Stefano Di Girolamo. I vantaggi per le persone in cura includono l’affidabilità e facilità di trattamento derivante dalla disponibilità domiciliare, dall’alto grado di versatilità e personalizzazione e dal design “user-friendly” del dispositivo. Il trattamento con Acufree rappresenta una novità di rilievo in quanto unica “terapia multipla”. Riduce il disagio provocato dagli acufeni e migliora la qualità della vita dei pazienti. La tecnologia e il metodo sono stati sviluppati in Italia da una start-up innovativa privata, in alleanza virtuosa con una struttura ospedaliera e universitaria pubblica. Esattamente il tipo di progetto pubblico-privato su cui punta il nostro paese per valorizzare al meglio la sua ricerca, l’eccellenza sanitaria e l’abilità delle sue imprese tecnologiche.