«Non abbiamo ucciso nostra figlia», così si sono difesi Giuseppe Passariello e Immacolata Monti, padre e madre di Jolanda, la bimba di 8 mesi morta nella notte del 21 giugno 2019 a Sant’Egidio del Monte Albino.
Nessuno dei due, tuttavia, ha spiegato quanto accadde quella notte. Anche la famosa frase che ipotizzava l’uso di un cuscino come mezzo per soffocare la piccola, con l’opportunità di farlo sparire prima della perquisizione della polizia, non è stata chiarita. Il prossimo 15 aprile toccherà alla Procura fare la sua requisitoria, a seguire le arringhe dei difensori. L’indagine coordinata dal sostituto procuratore Roberto Lenza muove le accuse di omicidio volontario e maltrattamenti ai due genitori, con la convinzione che fu proprio il loro modo di gestire la piccola ad averla uccisa. Sul caso si era pronunciato anche il Riesame, ritenendo fondata l’ipotesi del Pm - in ragione degli elementi raccolti - di responsabilità precise dei genitori.