Incidente a Casal Palocco, parla lo zio di Manuel: «Non posso perdonare, ogni giorno è un calvario»

Lo zio del piccolo Manuel ha parlato ai microfoni della trasmissione televisiva "La Vita in Diretta"

Mercoledì 21 Giugno 2023
Incidente a Casal Palocco, parla lo zio di Manuel: «Non posso perdonare, ogni giorno è un calvario»

Un messaggio contro l'odio ma anche una schietta verità. Lo zio di Manuel, il bimbo di 5 anni morto nell’incidente avvenuto a Casal Palocco a Roma, ha parlato ai microfoni de «La Vita in Diretta».

Cosa ha detto? «Il mio messaggio è quello di non generare odio nell’odio, non posso parlare di perdono perché e difficile in questo momento».

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Cosa ha detto lo zio di Manuel

Alla Vita in Diretta, il programma di Rai1 condotto da Alberto Matano, l’uomo ha raccontato il momento tragico che sta vivendo la sua famiglia.

«Da quel maledetto 14 giugno ogni giorno è diventato un calvario. Tutti i giorni vengo per prendere tutti i ricordi e i biglietti che rimarranno poi alla famiglia, tantissime dediche e tantissimi bambini che vengono con i genitori e lasciano un ricordo, un fiore e un messaggio. E’ un continuo – prosegue – ogni giorno e ogni ora, per noi questo rimarrà un punto importante per ricordare il piccolo. I ragazzi erano in balia di sé stessi e quindi tendono a minimizzare le cose, io c’ero dopo l’incidente, erano 4 ragazzini sbandati e non avevano ancora capito né l’entità della situazione, né potevano aver capito di aver ucciso una persona. Il contrasto enorme che c’è tra ventenni che girano con l’automobile molto costosa, che fanno gli youtuber e che muore un bambino di cinque anni, ha creato e generato una miscela esplosiva».


Chi sono i «TheBorderline»

Seguitissimi sui canali social: oltre 88mila follower registrati sul profilo Instagram “TheBorderline” e oltre 600mila al canale Youtube. Conosciuti a Casal Palocco, quartiere a sud della Capitale, dove vivono gli youtuber e dove ieri durante una delle loro “challenge”, è morto un bambino di cinque anni. La sfida era una corsa lunga 50 ore a bordo di un suv Lamborghini: con le tappe riprese e postate nei profili social dei quattro ragazzi (tutti tra i 20 e i 23 anni) che ora- a vario titolo- potrebbero rischiare l’accusa di omicidio stradale. Quel pomeriggio erano al secondo giorno di “gara” al momento dell’impatto tra via Archelao di Mileto e via di Macchia Saponara. Secondo i primi accertamenti dei vigili urbani incaricati dell’inchiesta, c’era Vito Loiacono al volante quando la Lamborghini in uno scontro frontale ha centrato la Smart su cui viaggiava una mamma insieme ai due figlioletti di 3 e 5 anni. Uno schianto fatale per il piccolo Manuel arrivato in condizioni disperate al pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia dove è deceduto poco dopo. La sorellina di tre anni e la mamma di 29 sono ricoverate al Sant’Eugenio in prognosi riservata. Secondo quanto ricostruito fin qui, il gruppo negli ultimi due giorni si è alternato al volante della Lamborghini. Il bolide a noleggio era arrivato a casa di Loiacono la scorsa settimana.

 

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