Bimbo morto a Casal Palocco, oggi l'autopsia a Tor Vergata. L'amico degli youtuber: «La vita di Matteo è distrutta»

Il noleggiatore del suv Lamborghini: la patente era a posto

Sabato 17 Giugno 2023

Prossima settima i funerali. Proteste: "L'indagato ancora libero"

Mentre continua la processione a Casal Palocco per portare un fiore nel luogo dove Manuel ha perso la vita, dopo che una Lamborghini con alcuni youtuber a bordo ha travolto la Smart guidata dalla mamma del bambino, i magistrati sono in attesa dei risultati dell'autopsia sul corpo del piccolo che aveva solo cinque anni.

Il pm titolare dell'indagine, che vede iscritto nel registro degli indagati per i reati di omicidio stradale e lesioni Matteo Di Pietro, il ventenne che era alla guida del Suv Lamborghini, ha affidato l'esame autoptico al policlinico di Tor Vergata. Solo dopo, e quindi all'inizio della settimana prossima, verrà dato il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia per procedere con l'esequie. Sui social e per le strade del quartiere romano a due passi dal mare l'indignazione è tanta: «Qui li conoscono tutti quei ragazzi - dice una signora, madre di un ragazzino di 10 anni - e proprio la sera prima della tragedia li avevo visti passare a bordo della Lamborghini e mi ero chiesta come fosse possibile che ragazzi così giovani potessero guidare una macchina che va così veloce». Ma Gabriele Morabito, amministratore unico di Skylimit, l'autonoleggio che ha affittato la Lamborghini a Matteo Di Pietro, spiega che «la macchina, in presenza di una patente che ha più di un anno, poteva essere data. Questo, ovviamente, non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile al vaglio delle autorità. Ma non siamo in alcun modo corresponsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società è offrire servizi, il ruolo di educatori spetta ai genitori. Sicuramente, come è giusto che sia, il nostro problema - prosegue Morabito su Fb - passa in secondo piano, ma continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile». L'avvocato Domenico Musicco, presidente di Avisl Onlus- Associazione vittime degli incidenti stradali, sul Llavoro e malasanità tra i promotori della legge sull'omicidio stradale ricorda che «la persona che era alla guida, lo youtuber ventenne Matteo Di Pietro, è indagato per omicidio stradale, ma è ancora a piede libero. Non si capisce quale siano le ragioni per le quali non siano stati presi provvedimenti restrittivi. Stiamo parlando di una persona che, per girare dei video social, viaggiava a velocità estremamente sostenuta e pure positiva ai cannabinoidi, la quale ha provocato un incidente in cui è morto un bimbo di 5 anni. Un fatto di una gravità inaudita». Secondo l'avvocato, «esistono tutti i presupposti previsti dalla legge sull'omicidio stradale perchè per il giovane vengano disposti quantomeno gli arresti domiciliari, anche per il pericolo di reiterazione del reato. Invece, con mio stupore, non è successo assolutamente niente. E capita addirittura di leggere sui giornali che per qualcuno ciò che è successo sia stato solo il frutto di una bravata. Ciò che sta accadendo è un pessimo segnale - conclude - sia per la giustizia sia per la famiglia della vittima». Intanto sui social gira anche il video di Matteo Di Pietro che regala al padre il noleggio di una Ferrari per un giorno: nelle immagini il padre è molto riconoscente al figlio ed entrambi salgono sulla macchina: a guidare è il padre, ma nessuno dei due indossa la cintura di sicurezza. Ieri la Procura di Roma ha affidato una consulenza sui telefonini dei cinque ventenni che erano a bordo del bolide blu. L'obiettivo degli inquirenti è in primo luogo quello di verificare se sul cellulare di Mattia Di Pietro ci siano video girati nella fase precedente, durante o anche successiva all'impatto.

In calo gli iscritti al canale TheBorderline: in 2mila disertano dopo l'incidente

In duemila hanno disertato il canale dei TheBorderline dopo l'incidente che ha visto coinvolti alcuni ragazzi del gruppo nell'incidente costato la vita al piccolo Manuel in via di Macchia Saponara, all'Axa. Gli YouTuber, fino al giorno della tragedia, contavano infatti 601mila iscritti mentre oggi sono a quota 599mila

Titolare del noleggio auto Skylimit: io minacciato di morte

«Tutti sanno quanto generalmente siamo attivi sui social, questi giorni di silenzio sono motivati dal forte dolore che proviamo per quanto accaduto. Siamo scossi e addolorati della tragedia consumatasi, e il nostro pensiero è rivolto alla famiglia del piccolo. Ci rincresce constatare, però, che l'opinione pubblica sia stata fuorviata da una cattiva informazione normativa, che sta mettendo pesantemente in dubbio la professionalità e la diligenza del nostro operato». È la presa di posizione di Gabriele Morabito, titolare del noleggio auto Skylimit dove i ragazzi di TheBorderline hanno affittato l'Urus Lamborghini con il quale hanno fatto l'incidente mercoledì scorso e dove presero anche la Fiat 500 per un'altra challenge. «Il nostro codice della strada (nello specifico l'art. 117) permette a chi ha la patente da più di un anno di guidare qualsiasi tipo di auto senza alcuna restrizione. E noi - sottolinea sui social - abbiamo effettuato i controlli per garantire il rispetto di tale condizione anche in questa occasione. Questo, ovviamente, non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile al vaglio delle Autorità. Ma non siamo in alcun modo co-responsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società è offrire servizi, il ruolo di educatore spetta ai genitori». «Sicuramente, come è giusto che sia, il nostro problema passa in secondo piano, ma - conclude - continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile. Colgo, infine, l'occasione per ringraziare chi, invece, ci sta dimostrando la propria vicinanza, non per partito preso, ma perché, prima di giudicare o di condannare, si è informata»

L'amico degli youtuber: la vita di Matteo è distrutta, poteva succedere a chiunque

«La vita di Matteo e delle persone che gli stanno intorno, come quella di Manuel, è già finita, è già distrutta. Non c'è bisogno che lui riceva insulti da persone che commentano avendo letto le news di giornalisti che guadagnano buttando m... su una situazione che è già gravissima«. Lo dice in un video postato sui social Cristiano F., amico (come lui stesso si presenta) dei TheBorderline, i ragazzi dell'incidente in cui ha perso la vita il piccolo Manuel »Prima di tutto - continua - la sfida che stavano facendo loro era una 50 ore in una Lamborghini, non 50 ore correndo con una Lamborghini o 50 ore in movimento con una Lamborghini. Cinquanta ore all'interno significa che l'hanno anche guidata, certo, ma non per tutto il tempo. È da irresponsabili mettersi alla guida di un veicolo del genere? - domanda - Sì. Matteo è un ragazzo irresponsabile? No, aggiungo che Matteo è indifendibile per quello che è successo e pagherà già la pena che si merita. È successo per una challenge di YouTube, no, poteva succedere a chiunque in una strada e queste cose succedono ogni giorno. Non appellatevi - l'invito ai suoi follower - sulla cosa che leggete del test dei cannabinoidi, perché io non posso dire niente riguardo questo, ma non è - insiste Cristiano - come leggete sui giornali«. Ed ecco, quindi, la sua verità. »Gli altri che erano in macchina con lui non sono dei TheBorderline, sono dei ragazzi che lavorano per i TheBorderline e fanno video insieme a lui. I proprietari dei TheBorderline sono due ragazzi e uno di questi non era presente all'interno del video perché vive a Milano e anche lui si ritrova senza niente. Questo incidente è stato causato da persone normalmente responsabili ma in quel secondo le cose non sono andate come dovevano andare. È morto veramente il piccolo Manuel e questa cosa mi distrugge, non se lo meritava, ma in realtà dentro - dice - è morta tanta altra gente coinvolta nell'accaduto. Non è un discorso di "Se lo merita, non se lo merita", perché non sappiamo com'è andato l'incidente e ripeto, poteva capitare a tutti in qualsiasi strada».

 

Noleggiatore del Suv: la patente era a posto

«Il nostro codice della strada (nello specifico l'art. 117) permette a chi ha la patente da più di un anno di guidare qualsiasi tipo di auto senza alcuna restrizione. E noi abbiamo effettuato i controlli per garantire il rispetto di tale condizione anche in questa occasione». Lo scrive su Fb Gabriele Morabito il titolare dell'autonoleggio Skylimit rent dove è stato preso a nolo il suv Lamborghini dai cinque ventenni youtuber coinvolti nell'incidente di Casal Palocco. «Questo, ovviamente, non ci esime dal prendere le distanze e dal condannare ogni comportamento irresponsabile al vaglio delle autorità. Ma non siamo in alcun modo co-responsabili o, peggio ancora, complici di ciò che è accaduto poiché il compito della nostra società è offrire servizi, il ruolo di educatori spetta ai genitori. Sicuramente, come è giusto che sia, il nostro problema - prosegue Morabito su Fb - passa in secondo piano, ma continuare a ricevere minacce di morte nei confronti nostri e dei nostri figli, crediamo sia qualcosa di intollerabile». «Colgo infine l'occasione per ringraziare chi, invece, ci sta dimostrando la propria vicinanza, non per partito preso, ma perché prima di giudicare o condannare, si è informata», conclude il post.

L'autopsia oggi a Tor Vergata

Verrà eseguita oggi al Policlinico di Tor Vergata l'autopsia sul piccolo Manuel, il bambino di cinque anni morto mercoledì pomeriggio nell'incidente a Casal Palocco a Roma. I pm della procura di Roma hanno conferito questa mattina l'incarico al medico legale. E all'inizio della prossima settimana dovrebbe arrivare il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia. Nel fascicolo aperto a piazzale Clodio si procede per omicidio stradale e lesioni e il ventenne Matteo Di Pietro alla guida del suv Lamborghini, preso a noleggio, che si è scontrato con la Forfour su cui viaggiava la vittima con la madre e la sorella rimaste ferite, è iscritto nel registro degli indagati. La posizione degli altri ragazzi a bordo del suv resta al vaglio dell'autorità giudiziaria.

 

 

La procura di Roma affiderà nelle prossime ore incarico ad un consulente per effettuare l'analisi del cellulare di Matteo Di Pietro, il ventenne youtuber che era alla guida del Suv Lamborghini che si è scontrato con la Smart, a Casal Palocco, causando la morte di Manuel Proietti, bimbo di cinque anni.

Obiettivo degli inquirenti è verificare se sul cellulare del giovane ci siano video girati nella fase precedente, durante o anche successiva all'impatto. È stata inoltre perquisita, da parte dei carabinieri, l'abitazione di Matteo Di Pietro. L'attività istruttoria è svolta su delega della Procura di Roma.

Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 16:37 © RIPRODUZIONE RISERVATA