The Borderline, l'amico di Matteo Di Pietro: «La sua vita è distrutta, non c'è bisogno di insultarlo»

Cristiano, un amico degli youtuber: «Poteva succedere a chiunque in una strada e queste cose succedono ogni giorno»

Sabato 17 Giugno 2023
The Borderline, l'amico di Matteo Di Pietro: «La sua vita è distrutta, non c'è bisogno di insultarlo»

Un incidente che ha spezzato la vita di Manuel, 5 anni, che viaggiava in macchina con la mamma e la sorellina. Sulla Lamborghini con cui si è scontrata la Smart nell'incidente a Casal Palocco c'era un membro dei TheBorderline, gli youtuber che si sfidavano a colpi di challenge, e alcuni amici.

Ed è proprio un amico, che in quel momento però non era sull'auto, a prendere in parte le difese di Matteo Di Pietro.

L'amico dei TheBorderline: «La vita di Matteo è distrutta, non c'è bisogno degli insulti»

«La vita di Matteo e delle persone che gli stanno intorno, come quella di Manuel, è già finita, è già distrutta. Non c'è bisogno che lui riceva insulti da persone che commentano avendo letto le news di giornalisti che guadagnano buttando m... su una situazione che è già gravissima», dice in un video postato sui social Cristiano F., amico (come lui stesso si presenta) dei TheBorderline, i ragazzi dell'incidente in cui ha perso la vita il piccolo Manuel.

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«Prima di tutto la sfida che stavano facendo loro era una 50 ore in una Lamborghini, non 50 ore correndo con una Lamborghini o 50 ore in movimento con una Lamborghini. Cinquanta ore all'interno significa che l'hanno anche guidata, certo, ma non per tutto il tempo. È da irresponsabili mettersi alla guida di un veicolo del genere? - domanda - Sì. Matteo è un ragazzo irresponsabile? No, aggiungo che Matteo è indifendibile per quello che è successo e pagherà già la pena che si merita. È successo per una challenge di YouTube, no, poteva succedere a chiunque in una strada e queste cose succedono ogni giorno. Non appellatevi - l'invito ai suoi follower - sulla cosa che leggete del test dei cannabinoidi, perché io non posso dire niente riguardo questo, ma non è - insiste Cristiano - come leggete sui giornali».

Ed ecco, quindi, la sua verità. «Gli altri che erano in macchina con lui non sono dei TheBorderline, sono dei ragazzi che lavorano per i TheBorderline e fanno video insieme a lui. I proprietari dei TheBorderline sono due ragazzi e uno di questi non era presente all'interno del video perché vive a Milano e anche lui si ritrova senza niente. Questo incidente è stato causato da persone normalmente responsabili ma in quel secondo le cose non sono andate come dovevano andare. È morto veramente il piccolo Manuel e questa cosa mi distrugge, non se lo meritava, ma in realtà dentro - dice - è morta tanta altra gente coinvolta nell'accaduto. Non è un discorso di "Se lo merita, non se lo merita", perché non sappiamo com'è andato l'incidente e ripeto, poteva capitare a tutti in qualsiasi strada».

 
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