Per vendere i test sierologici al doppio della tariffa calmierata, c’è chi spacciava il prezzo gonfiato per quello fissato dalla Pisana. Come a dire: se il costo di listino è alto, la colpa è della Regione. Tutto falso. «Per il test qualitativo, il prezzo dell’esame è di 45 euro, come stabilito dalla Regione Lazio per evitare fenomeni speculativi», si leggeva ancora ieri, con sprezzo del pudore, sul sito di un laboratorio di analisi del Torrino.
IL VIA LIBERA
I test Covid dai privati sono stati sdoganati a ottobre. L’iniziativa ha avuto il merito di allargare l’offerta in un momento in cui i drive-in delle Asl, da soli, erano in sovraccarico, con tempi d’attesa record. Per evitare una giungla di offerte, la Regione ha deciso subito di calmierare le tariffe: 20 euro per il sierologico, 22 per il tampone antigenico. La maggior parte dei centri ha rispettato i parametri, ma alcune strutture se ne sono infischiate. All’inizio il gioco al rialzo interessava principalmente i tamponi rapidi. Ora invece le speculazioni si concentrano sui sierologici, il prelievo che individua gli anticorpi. «Le richieste sono in aumento, molti cittadini chiedono il sierologico prima di fare il vaccino, per sapere se hanno avuto il Covid, oppure dopo, per vedere se si sono immunizzati», spiegano dall’Unità di crisi del Lazio. Qualcuno ha fiutato il business ed è arrivato a “piazzare” un sierologico a 82 euro. Quattro volte tanto rispetto alla tariffa massima. È un caso limite? No. Almeno altri 9 centri sono stati segnalati dalla Pisana per anomalie sui costi. Un laboratorio di San Giovanni offre il test degli anticorpi a 55 euro. Stesso prezzo in un centro d’analisi sulla Flaminia. Una clinica a Villa Gordiani vende il sierologico a 45 euro.
GUERRA DI RICORSI
È una materia delicata, i confini sono labili dal punto di vista prettamente legale. La Regione, dall’estate scorsa, ha stabilito un prezzo massimo, ma 4 giorni fa il Tar ha dato ragione a un manipolo di strutture che aveva fatto ricorso: «Stabilire il costo di una prestazione privata s’inserisce nella libertà di concorrenza», hanno sentenziato i giudici. La Pisana ha già annunciato appello al Consiglio di Stato. Per l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato, «offrire un test a 82 euro è un furto, speculare sul virus è vergognoso».