Sfileranno al mattino ancora divisi per l'ennesimo anno nel giorno del 25 Aprile festa di Liberazione nazionale ma poi alcuni rappresentanti dell'Anpi e della Comunità Ebraica saliranno molto probabilmente insieme la Cordonata del Campidoglio per partecipare alla cerimonia unitaria organizzata dalla sindaca Virginia Raggi che si svolgerà domani alle 15 in Aula Giulio Cesare. Un fuori programma che punta a perseguire la strada del dialogo e dell'unità dopo che negli anni passati sono di volta in volta naufragati i tentativi di organizzare una grande e unica festa di piazza. Solo nel 2018, ad esempio, la comunità palestinese di Roma e del Lazio promise di prender parte al corteo dell'Anpi con «le kefieh e le bandiere». La Comunità Ebraica replicò con l'assenza. E anche quest'anno, tuttavia, nonostante l'incontro istituzionale organizzato in Comune, le due realtà saranno lontane nella prima parte della giornata: l'Anpi da largo Bompiani raggiungerà in corteo piazza di Porta San Paolo, la Comunità Ebraica ricorderà, invece, i caduti in guerra prima alla Sinagoga e poi al cimitero del Commonwealth nel cuore di Testaccio. E all'appuntamento con la storia, la Capitale (che sarà oggi premiata con la medaglia d'oro al valor militare per la guerra di Liberazione) si presenta ancora divisa. Resistono le divergenze e le fratture anche se entrambe le realtà sono in cerca di un equilibro. La cerimonia in Campidoglio a cui hanno aderito sia l'Anpi che la Comunità Ebraica ne è la prova ma nella parte più emotiva e sensibile ovvero il momento della piazza permangono le lontananze.
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CORTEI E SIT-IN
Per i primi l'appuntamento è fissato alle 9 alle Fosse Ardeatine per ricordare i martiri.