Un “trucco” oramai collaudato con qualche variante, in alcuni casi, ma con l’obiettivo generale di far cadere nella trappola dei malfattori ignare vittime ed estorcere più contanti possibili: la truffa dello specchietto corre ancora lungo le strade della Capitale.
Truffa dello specchietto, cosa è successo
L’ultimo (tentato) colpo è andato in scena lo scorso sabato, poco dopo le 10.30 del mattino in via Ettore Romagnoli, nel territorio del Municipio III, nei pressi degli studi (Dear) Rai. « Ero in macchina - racconta a “Il Messaggero” Lorenzo di Mitri - e stavo percorrendo via Romagnoli direzione via Nomentana, quando un'auto stava camminando sulla mia destra, con molta lentezza. La supero con calma e poco dopo sento un forte botto». L’ennesimo “finto” urto in una strada, a quell’orario, completamente deserta. «Vado avanti ancora per qualche metro e attendo che la macchina mi raggiunga. Ero sicuro che le distanze fossero giuste e quindi di non aver scontrato nessuno», spiega Lorenzo, docente di Storia e Filosofia presso il Convitto nazionale.
I due malviventi, un ragazzo robusto, con occhiali, di etnia rom (alla guida) e una donna sul sedile del passeggero, si sono avvicinati all’automobilista e hanno detto: «Ora ci accostiamo al lato e la risolviamo in maniera civile». «Parole pronunciate - prosegue ancora il racconto Lorenzo - con un linguaggio pacifico tanto che per un attimo ho anche creduto che responsabilità di quel forte rumore fosse stata effettivamente la mia».
I dubbi, però, hanno ben presto lasciato posto alle certezze. «Ho ripensato ad un altro episodio simile capitato a mia mamma all’altezza di viale Jonio ed a tante altre testimonianze sul gruppo ( social) dove ho raccontato la mia esperienza e quindi ho realizzato di trovarmi di fronte all’ennesimo raggiro». «Non sono sceso dall’auto - conclude Lorenzo - ma ho detto ai due di risolvere la questione presso il Commissariato di zona». I malfattori sono risaliti in macchina e sono fuggiti facendo perdere ogni loro traccia.