Colosseo, la direttrice: «Solo selfie e ignoranza. Il nuovo progetto dei Fori non tutela i monumenti»

Alfonsina Russo: «Manca l'educazione civica. Sbagliato ridurre la carreggiata, così si incide sull’assetto dell’asse viario storico»

Lunedì 17 Luglio 2023 di Laura Larcan
Colosseo, la direttrice: «Solo selfie e ignoranza. Il nuovo progetto dei Fori non tutela i monumenti»

«Manca un’educazione civica al patrimonio. Manca la conoscenza a priori di quello che si visita. Vediamo i 25mila turisti che giornalmente visitano il Colosseo interessati prioritariamente a farsi selfie». Parla con amarezza mista a rabbia, la direttrice del parco archeologico del Colosseo Alfonsina Russo

Colosseo sfregiato ancora, un turista tedesco di 17 anni «gratta» su una parete: denunciato


Ancora un caso di turista vandalo al Colosseo. Perché è così facile pensare di poter incidere il proprio nome su un monumento millenario?
«Ignoranza.

Abbiamo segnaletica su divieti ovunque, sul sito web e sul posto, ma soltanto una minoranza la legge e soprattutto si prepara prima di iniziare la visita. Il personale utilizza l’altoparlante interno ribadendo che è vietato scrivere sui muri, sdraiarsi sui capitelli, ma la volontà del turista-vandalo sta nel lasciare un proprio segno, perché ormai siamo un’umanità orientata su noi stessi».


Di cosa si ha veramente bisogno per tutelare il Colosseo? 
«Il problema è generale. Su queste criticità che in questa fase temporale sono più evidenti, data la massiccia presenza turistica a Roma, stiamo lavorando intensamente per rendere le visite sempre più consapevoli e cerchiamo di educare soprattutto i più giovani. Ma ripeto che non c’è consapevolezza diffusa di quello che si va a vedere. Per alcuni viaggiare è una “moda”, che si esprime portando a casa il ricordo con un semplice selfie oppure lasciando un “segno” sul monumento stesso».


Servono regole e leggi punitive più efficaci da applicare subito? 
«Abbiamo già da tempo inserito sul sito web e sulla cartellonistica il riferimento all’articolo del codice penale che indica la multa fino a 15.000 euro e la reclusione fino a 5 anni. Inoltre il Ministro Sangiuliano ha voluto inasprire le sanzioni e la pena detentiva con un disegno di legge, votato all’unanimità al Senato e che a breve sarà approvato in via definitiva dalla Camera dei Deputati. E questo è urgente. Ovviamente accanto a questa azione necessariamente repressiva serve un’attività di informazione e di sensibilizzazione alla cura del Patrimonio».

 


Il sistema di controllo interno al Colosseo è all’altezza del monumento? 
«Il Colosseo, monumento icona di Roma, è attualmente visitato da 25.000 persone al giorno, con un impatto sul monumento stesso e sul personale che vi opera che non ha uguali in Italia e, direi, anche all’estero. Tutto ciò premesso, il controllo interno è assolutamente all’altezza: oltre al personale di vigilanza del Parco affiancato da un numero consistente di personale a supporto come, tra l’altro, la vigilanza armata, è attivo un sistema di videosorveglianza».


Il Colosseo è il cuore dell’area archeologica centrale di Roma che ora il Campidoglio vuole rivoluzionare con un progetto che ripensa via dei Fori Imperiali. Quali sono i suoi dubbi?
«Innanzitutto non si condivide la proposta di ridurre la carreggiata di via dei Fori Imperiali, con ampliamento dei marciapiedi, andando ad incidere sull’assetto dell’asse viario storico di Via dei Fori Imperiali che è e resta un importante elemento di raccordo urbanistico a livello paesaggistico e, non ultimo, funzionale alla vivibilità dell’area e della città. Il progetto esprime nella sostanza la volontà di eliminare, attraverso numerosi scavi archeologici (Foro di Cesare, via Alessandrina e Foro della Pace) questo storico asse stradale tutelato dal 2001 in quanto “asse viario monumentale”. Si evidenzia invece la necessità che il Comune avvii un adeguato piano di restauro e manutenzione e miglioramento della fruizione sulle aree già portate alla luce negli anni scorsi».


Quali sono i punti critici?
«Nel progetto di Roma Capitale emergono le gravi problematiche che rappresenta l’idea generale di aprire liberamente le “Piazze dei Fori”, con riferimento non solo alla tutela dei monumenti, visti anche i recenti atti vandalici nei confronti del patrimonio culturale, ma anche alla sicurezza del pubblico, in particolare nelle ore notturne».


E sulla pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali? 
«La pedonalizzazione completa dell’intera area archeologica centrale, che coincide in gran parte con il Parco archeologico del Colosseo, avrebbe ripercussioni serie su tutta l’area archeologica andando a realizzare un cordone invalicabile con pesanti ricadute sull’accesso dei visitatori e dei mezzi necessari al funzionamento generale dell’area, compresi i numerosi esercenti privati, le attività ricettive, le chiese e i conventi e lo stesso Parco Archeologico del Colosseo».


Ne ha parlato con il Ministro Sangiuliano?
«Certamente, si tratta di un tema a cui il Ministro Sangiuliano presta particolare attenzione. Ne è prova il fatto che è stato lo stesso Ministro a proporre a Roma Capitale l’istituzione di un tavolo tecnico che comprende il Comune, la Sovrintendenza capitolina, la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma e il Parco archeologico del Colosseo e che necessita di ulteriori approfondimenti che dovrebbero necessariamente coinvolgere anche l’UNESCO. Nel corso delle riunioni è stata ribadita la contrarietà del Ministero ad uno stravolgimento dell’assetto di Via dei Fori Imperiali così come la necessità di non aprire nuovi fronti di scavo in prossimità del Giubileo».


L’assetto dei Fori imperiali va mantenuto?
«Sì, perché si tratta di un’immagine storicizzata e consolidata a livello mondiale di Roma città Capitale». 
 

Ultimo aggiornamento: 06:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA