Roma, chef morto in un incidente durante la notte di Capodanno: “Toto” aveva 27 anni. Lo schianto in Smart contro un albero

L’impatto in via Leone XIII dopo il Veglione. Sui social diceva: «Entro nel 2024 col sorriso»

Lunedì 1 Gennaio 2024 di Alessia Marani
Roma, chef morto in un incidente durante la notte di Capodanno: lo schianto con la Smart contro un albero. “Toto” aveva 27 anni

«Tanti auguri di buon inizio a tutti..

belli!», poi il calice in alto e il brindisi di mezzanotte al nuovo anno con la comitiva di amici di sempre, ripreso nelle ultime “storie” su Instagram. Il Veglione festeggiato nella sala ristorante strapiena di un hotel, per sottofondo le canzoni di Liga e gli stornelli romani, intonati da tutti, tovaglioli al vento, «oste portace da beve», canta con gli amici. I fuochi d’artificio nel parco, i sorrisi e le battute, infine, quel messaggio affidato ai social fatto di parole che trasudano vita vissuta e voglia di riscatto, nonostante la giovane età: «Per quanto possa essere difficile la vita, tu devi combattere sempre fino all’ultimo respiro... Esco stanco dal 2023 ma entro nel 2024 con il sorriso». 

Lo scriveva Antonello Mochi, “Toto”, 27 anni, talentuoso pastry chef della Garbatella, prima di andarsi a schiantare a bordo della sua Smart contro un albero dello spartitraffico centrale in via Leone XII a pochi metri da piazza Pio XI, all’Aurelio. L’impatto è avvenuto intorno alle 4,30 del primo dell’anno. E Antonello è la prima vittima della strada, nel 2024, a Roma, dove lo scorso anno si è appena concluso con la cifra record di 193 morti, tenendo fuori dalla conta chi è deceduto dopo la degenza in ospedale. Una ecatombe. 

 

LA DINAMICA
Il ventisettenne si era appena lasciato alle spalle il tratto di strada che taglia Villa Doria Pamphilj quando, all’altezza di via Leone Dehon, ha urtato una Fiat 500 con altri quattro giovani a bordo perdendo il controllo della vettura e finendo contro l’albero, per poi invadere il senso opposto di marcia. L’impatto contro la pianta non gli ha lasciato scampo nonostante l’equipaggio di un’ambulanza del 118 lo abbia trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale San Camillo e i medici abbiano fatto di tutto per strapparlo alla morte. Il ventisettenne è morto meno di due ore dopo. Sotto choc, ma illesi, i ragazzi e le ragazze tra i 25 e i 30 anni che erano nell’altra utilitaria: «Noi non ci siamo fatti nulla, la Smart ha “spizzato” la nostra macchina, abbiamo sentito un botto ed è carambolata via», hanno raccontato ai primi soccorritori e agli agenti del I Gruppo Centro della Polizia locale arrivati sul posto per i rilievi. 

Sotto accusa l’alcol e la velocità a cui sembra che la city car viaggiasse. Ma non è escluso che il ragazzo possa avere avuto un colpo di sonno. Entrambi i veicoli sono stati posti sotto sequestro dall’autorità giudiziaria, ma ormai, a poco o a nulla, servirà stabilire che cosa abbia causato realmente l’incidente comunque provocato, secondo le testimonianze e i primi riscontri, dalla Smart. Difficile che venga disposta l’autopsia o il tossicologico per verificare se abbia assunto droghe, dal momento che non ci sono altri feriti.

«FACCIA STANCA»
«Esco da questo 2023 con una faccia stanca, entro nel 2024 col sorriso di chi è più consapevole...», scriveva ancora il giovane pasticcere. I dolci e la boxe erano la sua passione. Dell’arte della cucina, studiata fin dai laboratori dell’Ipsoa Vincenzo Gioverti, l’istituto professionale per l’Enogastronomia e l’Ospitalità alberghiera, di via della Paglia, aveva fatto il suo mestiere. E tra i talenti della pasticceria si era fatto un nome, Antonello. A Milano si era conquistato un posto da aiuto chef al “the Manzoni restaurant” e orgoglioso mostrava la foto con il “re del cioccolato”, Ernst Kam. A Roma, in passato, aveva lavorato al “Porto Fluviale”, all’Ostiense.

Durante l’emergenza Covid aveva sofferto la lontananza dalla Garbatella e dalla sua famiglia. Alla mamma Francesca, parrucchiera, dichiarava tutto il suo amore, pur sapendo di avere fatto qualche marachella come tutti i ragazzi: «Sei la mamma più bella e forte di tutte...Anche se faccio un po’ lo stro... ti amoooooo più di quanto immagini». “Toto” aveva voglia di riscattarsi e di sorridere, invece, la sua vita si è spezzata in auto contro un albero all’alba del nuovo anno.
 

Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 08:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA