E' allarme sicurezza in centro: furto in via Pescheria, forse uno dei minorenni della malamovida di Largo Alfani

Domenica 13 Novembre 2022 di Sabrina Vecchi
Il negozio di via Pescheria

RIETI - Proseguono le segnalazioni nella zona di largo Alfani, soprattutto per le intemperanze di giovanissimi. Dopo la situazione di malamovida e atti di vandalismo dovuti all’abuso di alcol, ieri è giunta la segnalazione di un furto in un negozio di alta bigiotteria di via Pescheria.

Il fatto è accaduto intorno alle 10. «Come ogni giorno avevo messo un po’ di contante in cassa, per dare i resti, qualche pezzo da 20, 10 e 5 euro - dice il titolare Alessandro - più una banconota da 50 euro che avevo appena ricevuto da una cliente come acconto per la prenotazione di un gioiello». Poco dopo, l’esercente sale con la cliente nell’ufficio posizionato sul soppalco del negozio per sbrigare delle questioni burocratiche. «Da lì abbiamo sentito il click dell’apertura della porta d’ingresso, stavo per scendere ma da sopra ho visto un ragazzo con una felpa uscire lasciando la porta socchiusa». 

Il racconto del proprietario. Il titolare pensa ad uno sbaglio o a qualcuno entrato per dare un’occhiata: «Capita spesso, magari guardano oppure capiscono solo dentro che non era il tipo di merce che cercavano». Dunque, nessun allarme. Finché poco dopo, il ragazzo rientra, stavolta silenziosamente, approfittando della porta lasciata aperta poco prima. Niente click, ma una velocissimo blitz dentro il negozio fino alla cassa chiusa ma con la chiave d’apertura attaccata. «Io e la cliente ce ne siamo accorti perché è uscito di corsa e uscendo ha urtato la vetrina mobile  posizionata all’ingresso, pensavo addirittura l’avesse danneggiata per quanto ha oscillato».

Il titolare scende di corsa dal soppalco, cerca di rincorrere il ragazzo in strada, volatilizzato probabilmente girando l’angolo di piazza Oberdan o nei paraggi più nascosti. «Lì mi sono accorto che la cassa era aperta, e mancavano la banconota da 50 euro e una da 20, i pezzi piccoli erano tutti al loro posto come anche la merce». Giunti sul posto i carabinieri per la denuncia, il titolare racconta di non aver visto in faccia il ragazzo, la cliente ha invece riferito di averlo notato già in precedenza, mentre si aggirava compulsivamente sul marciapiede davanti al negozio guardando all’interno, forse per monitorare la collocazione della cassa. Anche in questo caso si parla di poco più di un ragazzino, probabilmente minorenne o comunque giovanissimo. 

Paura tra i negozianti. La voce si è sparsa velocemente tra i negozianti della zona: «Lasciamo le chiavi attaccate alla cassa per essere più veloci coi i clienti - dice un commerciante dei dintorni, ma ora cercheremo di non farlo più e comunque stare più attenti quando ci rechiamo in magazzino o nel retrobottega». 
Nonostante la spiacevole avventura, il titolare della bigiotteria tira un sospiro di sollievo: «Poteva andare peggio per vari motivi, poteva venire a rubare di pomeriggio, quando la cassa era più fornita, e non di primo mattino. Oppure poteva rompere la vetrina e farsi male. Ma dico anche una cosa che mi rattrista molto: noi commercianti, come tutti i cittadini, viviamo un periodo difficile, tra tasse e rincari. Episodi come questo tirano fuori il peggio anche dalle persone più tranquille del mondo, come sono io. E se lo rincorrevo e lo prendevo? Avrei potuto fargli male perché certamente non si sarebbe arreso all’evidenza. Bisogna agire sul problema di questi ragazzini che puntano a soldi facili, che credono di restare sempre impuniti, non solo per il degrado del centro storico, ma soprattutto per il futuro della nostra città».

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