È tutto pronto per lo sfratto per Sergio Bramini, l'imprenditore monzese fallito che rivendica un credito di 4 milioni dallo Stato. Le forze dell'ordine sono arrivate nella sua villa dove da questa mattina si sono radunate molte persone per dargli sostegno.
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Dopo circa un'ora di trattativa, gli ufficiali giudiziari hanno comunicato a Bramini l'avvio della procedura di sgombero, negando il rinvio di 30 giorni chiesto dai suoi avvocati, anche con la motivazione dell'esistenza di un imprenditore pronto a saltare il suo debito.
Al presidio davanti alla villa sono presenti anche alcuni senatori, tra cui Andrea Crippa della Lega e Gianmarco Corbetta del M5S, i quali avevano spostato il loro domicilio parlamentare a casa dell'imprenditore nelle scorse settimane. Ieri sera e stamattina anche Luigi Di Maio e Matteo Salvini, leader di Cinque Stelle e Lega, sono venuti personalmente a portare sostegno a Bramini, assicurandogli di voler lavorare per mettere mano alla legislatura fallimentare.
«Il curatore fallimentare si è opposto, avevamo un assegno quale impegno, la banca era d'accordo, farò opposizione».