Covid, Luca Zaia vedo uno spiraglio di luce. «Per i numeri, per la sensazione e il clima di gestione che abbiamo, per noi non è cambiato nulla rispetto all'altro venerdì. Dai calcoli nostri, il nostro Rt è sensibilmente calato», dice il presidente del Veneto. «C'è una sostanziale tenuta sulle terapie intensive - aggiunge - qualche criticità nel Veronese.
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«Dei 3.007 medici di base in Veneto, 1.618 fanno i tamponi. Quindi non era un'eresia pensare che si potesse fare un percorso con loro - spiega il governatore - Sembrava quasi blasfemo ma oggi il 59% del medici di famiglia fa tamponi, e ne fa 2.319 al giorno. Abbiamo stanziato fondi per dare 100 mila tamponi ai medici di base fino a dicembre, poi però non abbiamo forze per andare avanti a 18 euro a tampone», ha concluso.
«Io personalmente il vaccino lo faccio. Ma voglio sottolineare che non è obbligatorio: però si deve lasciare la libertà di farlo a chi vuole - dice rivolto ai negazionisti - io rispetto la libertà di pensiero, ma ho l'impressione che non si sia valutato l'aspetto della tutela a livello mondiale. Immaginate domani un mondo con il vaccino: alla fine avremo un passaporto sanitario per il vaccino. Finirà così perché, oggi si chiede il test e domani chiederanno il vaccino. La comunità internazionale si tutelerà in questo modo: il vaccino diventerà un elemento dell'anagrafe sanitaria di ognuno di noi».