«Yacht usati come camere d'albergo» prime due richieste di patteggiamento

Mercoledì 13 Gennaio 2021
«Yacht usati come camere d'albergo» prime due richieste di patteggiamento
IL PROCESSO
VENEZIA Due richieste di patteggiamento a due mesi di reclusione ciascuno e ventuno richieste di messa alla prova: sono i primi passi fatti ieri mattina di fronte al giudice Claudia Gualtieri in apertura del processo nato dall'inchiesta che ha coinvolto la darsena Marina di Sant'Elena, messa sotto sequestro nel luglio 2019, su richiesta del pubblico ministero Giorgio Gava, assieme ad una decina di yacht che secondo l'accusa sarebbero stati utilizzati come vere e proprie stanze d'albergo, in assenza di autorizzazione. Un altro colpo di scena dell'udienza di ieri, è stata la decisione del giudice Gualtieri di cancellare la lista testi presentata dalla procura tra le carte del dibattimento.
Nel capo d'imputazione dell'inchiesta chiamata Boat&Breakfast, viene contestato agli imputati, ciascuno per il ruolo rivestito di gestore della darsena o di proprietario delle imbarcazioni, di aver ormeggiato in maniera stabile i vari yacht senza le dovute autorizzazioni, adibendoli a vere e proprie stanze galleggianti, sversando in acqua i reflui e dunque inquinando la laguna in quanto non era attivo l'impianto per la loro raccolta. I reati contestati sono sia di tipo edilizio che ambientale. Il sequestro della darsena fu revocato nel successivo mese di settembre.
Al processo la difesa cercherà di dimostrare che non è stato commesso alcun illecito. Di fronte al giudice sono stati chiamati a comparire Alvise Costantini e Gianfranco Adamati, amministratori della Celli srl; Camilla Cecchini della Mec e i proprietari delle barche: Angelo Giuseppe, Federica Sporchia, Vito Santoro e Anna Stella Canistro (con l'imbarcazione Absolut); Nicola D'Amore (Just Holidays); Camilla Cecchini, Enrico Sicuro e Marina Rossi (Lieyan Princess); Eugenio Miozzi (Acamar); Eros Scarpa, Lorella Fabro, Enrico Silvestri e Beatrice Scarpa (Ben); Fabrizio Trevisiol (Sofa II); Stefano Naidi (Pinta VI); Matteo Battan (Caicco Freedom); Matteo Groppo (Freedom); Alberto Tuchtan e Bruno Marsetti (Mandragola); Alessandro Berton (San Marco).
Unico a non essere finito a processo è stato l'amministratore della Marina di Sant'Elena, Stefano Costantini: il suo difensore, l'avvocato Alessandro Rampinelli, ha infatti chiesto per lui la messa alla prova. Strada imboccata ieri anche dalla quasi totalità degli altri imputati. Questo mentre le due società, chiamate a rispondere come enti responsabili per l'attività dei rispettivi amministratori, sono la Cantiere Celli srl di Cavallino Treporti e la Mec srl di Mestre.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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