Vendevano on line le auto di altri Denunciati in sei

Sabato 7 Dicembre 2019
JESOLO
Tutto è iniziato con una denuncia presentata alla tenenza della Guardia di Finanza di Jesolo, su movimenti anomali sul web, relativi a compravendita di auto. Da quel momento le Fiamme Gialle sono riuscite a mettere insieme tutti i pezzi del mosaico, arrivando a denunciare alla Procura della Repubblica, sei persone responsabili di una truffa nel settore del commercio online di veicoli usati. Non solo: sequestrati tre assegni circolari falsi, per un importo complessivo di 59.500 euro, e disponibilità liquide per 12mila euro accantonate su un conto corrente utilizzato per la frode. I denunciati sono residenti nelle province di Treviso, Milano e Bologna e nel Sandonatese. La truffa in sintesi: farsi passare per clienti online di auto usate e per questo veniva acquisita tutta la documentazione delle vetture, con la quale si inserivano nuovi annunci per auto non di proprietà. Un sistema che stava funzionando, fino a quando la denuncia non ha fatto scattare le indagini della Guardia di Finanza, eseguite sotto la direzione della Procura di Venezia. Gli indagati, fingendosi inizialmente interessati all'acquisto di un'autovettura messa in vendita in un noto portale di inserzioni on line, si facevano inviare dal malcapitato e inconsapevole inserzionista la fotografia della carta di circolazione del veicolo e dei documenti di identità dell'inserzionista. Con questa documentazione i responsabili si sostituivano al proprietario della macchina, pubblicando essi stessi un falso annuncio di vendita del veicolo a prezzi estremamente competitivi rispetto alle quotazioni di mercato, in modo da allietare potenziali acquirenti. Tre persone sono cadute nel tranello. A loro è stato richiesto l'invio anticipato della fotografia degli assegni che sarebbero stati utilizzati per il pagamento, con la scusa di volerne verificare l'autenticità tramite la propria banca. Sulla base delle foto ricevute, gli indagati hanno proceduto alla clonazione dei titoli, successivamente posti all'incasso su conti correnti intestati a prestanome. Le indagini sono state eseguite attraverso l'esecuzione di accertamenti tecnici sui tabulati di 50 utenze telefoniche utilizzate per intrattenere le trattative (tra l'altro intestate a soggetti prestanome) e di perquisizioni in Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Sei persone sono state, dunque, denunciate per truffa ed i tre assegni circolari falsi sono stati posti sotto sequestro. Le indagini proseguono per verificare eventuali altre frodi o il coinvolgimento di altre persone.
Fabrizio Cibin
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