Srebrenica, venticinque anni fa Il Mittelfest ricorda il massacro

Sabato 11 Luglio 2020
L'ANNIVERSARIO
Sono passati 25 anni dall'ultimo genocidio compiuto nel cuore d'Europa dopo la fine della Seconda guerra mondiale. L'11 luglio del 1995 le unità serbo-bosniache del generale Ratko Mladic entravano nella cittadina bosniaca di Srebrenica portando stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi. Il massacro di 8.372 civili in quell'estate di sangue è stato l'epilogo di un assedio iniziato tre anni prima e segna una pagina di storia che non ha ancora visto una piena assunzione di responsabilità da parte dell'Europa. Nel 25mo anniversario del massacro di Srebrenica, il Mittelfest - un festival che include l'area balcanica nelle proprie sinergie artistiche aveva programmato per oggi uno spettacolo divenuto classico: Srebrenica, una storia d'assedio di Roberta Biagiarelli, ma il Covid ha sballato tutto e l'attrice marchigiana porterà la sua testimonianza a Cividale del Friuli l'11 settembre (info 0432733966 - www.mittelfest.org). Nel frattempo questa sera lo spettacolo-testimonianza sarà in onda su Rai Radio3 a chiudere una programmazione monografica dedicata a Srebrenica, con voci e testimonianze dalla storia.
CRONACA DI UN GENOCIDIO
Lo spettacolo è un intenso monologo che parte da questa idea, sbattendo sulla scena un susseguirsi di parole-testimonianza potenti che hanno la forza della cronaca cruda e vera. L'attrice, sola sul palco, per più di un'ora diventa narratrice e protagonista di una storia dove la ragion di stato e gli interessi di politica internazionale, hanno giocato a risiko con la vita di decine di migliaia di persone. L'opera della Biagiarelli ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici. «Ci siamo chieste spesso, procedendo in questo lavoro, se non fosse troppo ambizioso voler riempire di senso parole come Assedio o Massacro, voler colmare la distanza tra l'una e l'altra parte del mare rimarca l'interprete - La risposta non l'abbiamo ancora trovata. Oggi raccontare questa storia è sempre più difficile. Le parole rischiano di semplificare la complessità di ciò che è accaduto, di offendere il dolore di molti. Semplicemente abbiamo tentato di dare una voce agli eventi».
OLTRE 600 REPLICHE
La testimonianza sul genocidio ha debuttato nel 1998 e ad oggi ha visto oltre 600 repliche in Italia e fuori (nel 2019 è stato anche al Parlamento Europeo). «È diventato un classico perché non parla del passato, ma del presente e del futuro in cui vogliamo vivere dice l'autrice - L'intuizione condivisa con Simona Gonella di andare a lavorare su una materia viva e bruciante, senza ancora una distanza storica, mi ha legato in maniera forte alla città, che ancora oggi vive malissimo le spinte nazionalistiche contrastanti. «Srebrenica è ancora un luogo che non sai come mettere in salvo - conclude - L'ho visto cambiare in 22 anni ed è molto complicato. Finché l'Europa non prende coscienza, anche dopo i processi, che Srebrenica è come Auschwitz o Dachau rimarrà un vuoto importante».
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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