Protagonisti il laserscanner e tanti nuovi posti di lavoro

Mercoledì 25 Novembre 2020
Protagonisti il laserscanner e tanti nuovi posti di lavoro
Non solo nuove tecnologie. Il cambio di passo impresso sulle attività di manutenzione delle infrastrutture è dovuto anche all'elaborazione di innovativi standard tecnici di settore, fino a poco tempo fa inesistenti o fortemente datati.
Basti pensare, ad esempio, che la circolare più avanzata per le ispezioni delle gallerie risale al 1967 e prescrive che i monitoraggi debbano essere svolti a vista. Oggi, a 50 anni di distanza, e dopo l'incidente della galleria Bertè in Liguria, la sorveglianza viene svolta da Autostrade per l'Italia secondo la metodologia del Centro Studi sulle Gallerie del Governo francese (Cetu), importata prima da Aspi in Italia a inizio anno e poi adottata anche dal Mit per le altre concessionarie.
LA TECNOLOGIA
Dal semplice controllo a vista si è quindi passati a controlli tramite tecnologie come il georadar e il laserscanner, in grado di fare una vera e propria tac alle gallerie, oppure a carotaggi in profondità e all'analisi dei materiali della volta. Stesso discorso per quanto riguarda la cura di ponti e viadotti: il Consiglio superiore dei Lavori pubblici ha adottato solo lo scorso maggio le nuove linee guida per la manutenzione di queste infrastrutture così sensibili e delicate, che necessitano di cure appropriate poiché costruite, nella maggior parte dei casi, oltre 50 anni fa. Aspi, che è diventata capofila nell'elaborazione e attuazione dei nuovi standard, nel 2019 ha speso circa 400 milioni di euro in attività di manutenzione.
A fine 2020, l'importo annuale supererà quota 650 milioni, mentre nel 2021 sono già state programmate spese di manutenzione per 640 milioni di euro. Gli asset maggiormente interessati dal nuovo approccio sono stati ponti e viadotti (182 milioni spesi nell'ultimo biennio), gallerie (203 milioni), pavimentazioni (261 milioni) e arredi funzionali alla sicurezza, come barriere e recinzioni (97 milioni). Nell'ambito del nuovo Piano economico-finanziario inviato da Aspi al Mit, sono previsti 7 miliardi di euro di manutenzioni fino al 2038. Saranno utilizzati per attività di manutenzione conservativa, fondamentale per allungare la vita utile delle infrastrutture di rete. Tra questi, 1,2 miliardi riguardano invece attività di manutenzione evolutiva, e potranno essere utilizzati per il potenziamento di alcune infrastrutture.
L'organico di Aspi continuerà a crescere, grazie all'inserimento di nuove figure professionali. Dal 2019 gli inserimenti totali sono stati 700 e hanno riguardato tutte le aree aziendali. Entro il 2024 il piano sarà completato con 2.400 nuove assunzioni in diversi ambiti professionali, con un focus particolare nell'ingegneria di progetto, nelle tecnologie per l'ambiente sul fronte dei servizi digitali.
M. Pol.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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