«Otto anni? Quella legge va cambiata»

Domenica 19 Luglio 2020
«Otto anni? Quella legge va cambiata»
SAN DONÀ/MUSILE
«La legge sull'omicidio stradale va riformata: il rito abbreviato non andava concesso». Ne sono convinte Letizia Bellese, mamma di Eleonora, e Romina Laugeni, mamma di Riccardo. Commentano con queste parole la sentenza di primo grado inflitta ieri a Marius Alin Marinica che il 14 luglio dello scorso anno ha causato l'incidente dove sono morti i loro figli, Eleonora Frasson e Riccardo Laugeni, assieme a Giovanni Mattiuzzo e Leonardo Girardi.
IL MASSIMO DEL MINIMO
«Gli hanno dato il massimo del minimo spiega sospirando Letizia Bellese non siamo d'accordo con la pena, anche se bisogna accettare la legge. In questo caso, però, il rito abbreviato non andava concesso. L'insegnamento che diamo ai ragazzi è che si può cavarsela con poco anche correndo e causando un incidente. In questo caso lui li ha lasciati lì, senza soccorrerli. Il solo pensiero fa malissimo. Quando arriva in tribunale tiene sempre la testa bassa, non guarda nessuno, anche quando è in piedi. A me tremano le mani, mi batte forte il cuore. Penso sia così anche per gli altri familiari e non ti passa finchè non ti metti a piangere e urlare a casa. Otto anni? Per l'amore per mia figlia neppure l'ergastolo basterebbe. Ma si sa che le leggi sono quello che sono. La legge va cambiata in primis per dare un insegnamento ai giovani. Mio figlio Thomas ha già ipotizzato che gli otto anni si ridurranno a cinque: uno lo ha già scontato ai domiciliari a Musile, altri due potrebbero essergli scontati per buona condotta. Resterebbero cinque anni per aver tolto la vita a quattro ragazzi di 22 anni, da un anno in cimitero».
LA BATTAGLIA
Romina Laugeni intende avviare una battaglia per cambiare la legge, e dopo la morte del figlio ha già fondato l'associazione Alba che si occupa di sicurezza stradale. «Non mi fermerò, anzi ho ancora più forza per andare avanti annuncia risoluta la donna - La morte di un figlio non ha prezzo, non si racchiude tra un minimo e un massimo di pena, la sofferenza resterebbe enorme anche se gli avessero dato 100 anni. Piuttosto chi scrive le leggi inizi a farlo bene e vengano messe in pratica in modo corretto. Mi chiedo, infatti, se il rito abbreviato andasse concesso, diamo il giusto peso alla vicenda: si può concedere con quattro morti? Lui faceva zig zag sulla strada, e ci sono i testimoni, ma nel rito abbreviato non ne viene tenuto conto. Si parta da qui per cambiare la legge, dall'alto ossia dai politici che le scrivono, passando poi a chi le mette in pratica. Serve far passare il messaggio giusto. La gente si sta stancando, altrimenti non possiamo pretendere che queste cose non ricapitino». Il timore condiviso delle due madri è rivedere Marinica, presto o tardi, libero di girare a Musile o San Donà. Entrambe chiedono che possa essere allontanato. «Almeno lo portassero via da Musile implora Bellese abita poco distante dalla mia casa, mi è capitato di vederlo. Vedo l'assassino di mia figlia e devo stare zitta. È giovane, potrà rifarsi una vita, ma erano giovani anche i nostri figli».
«È molto dura rivederlo aggiunge Laugeni - lui ha 29 anni, mio figlio ne aveva 22. Certo ha diritto di vivere ma come lui avevano lo stesso diritto anche i nostri figli».
Davide De Bortoli
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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