Navi, spunta la soluzione provvisoria

Giovedì 4 Luglio 2019
Navi, spunta la soluzione provvisoria
IL CASO
VENEZIA Comune e Regione insistono perché Marghera diventi la soluzione per le grandi navi, ma a Roma hanno bisogno ancora di tempo. E spunta l'idea di una soluzione provvisoria, anche se quale possa essere non è chiaro. «Stiamo arrivando a una soluzione definitiva, ma anche a una soluzione provvisoria» hanno precisato ieri fonti del ministero delle Infrastrutture.
TEMPI LUNGHI
Quando era venuto a Venezia il ministro Danilo Toninelli aveva cassato Marghera, annunciando una decisione tra Lido e Chioggia entro giugno e rilanciando anche l'idea di un referendum tra le due soluzioni. Siamo a luglio e servirà ancora tempo. Ora, sempre dal ministero delle Infrastrutture, ribadiscono l'idea di una consultazione pubblica, che potrebbe avvenire nelle forme previste dal codice degli appalti, ma prima dovrà essere licenziato il protocollo fanghi, che coinvolge il ministero dell'Ambiente, e il successivo piano morfologico delle laguna. Passaggi necessari anche per un eventuale scavo del canale Vittorio Emanuele, possibile soluzione provvisoria, ma che il ministero di Toninelli continua a ritenere «non prescelta». Passaggi che rischiano di far slittare qualsiasi soluzione.
VINCOLO IN ARRIVO
Ieri si è mosso anche il ministero dei Beni culturali, che aveva posto il vincolo sul Canale della Giudecca. Il ministro Alberto Bonisioli ha chiesto ai colleghi di Infrastrutture e Ambiente di indicare degli esperti per una commissione tecnica che dovrà «stabilire alcuni parametri sulla circolazione dei natanti nei canali sottoposti a vincolo».
TENSIONE ED EQUIVOCI
In questo quadro così incerto la tensione tra la Regione Veneto e il ministero della Infrastrutture resta altissima, ai limiti della incomunicabilità. Emblematico l'equivoco di ieri. Leggendo sui giornali di come la soluzione Marghera per le navi fosse stata inserita anche nel nuovo Piano regionale dei trasporti 2020-2030, lo staff di Toninelli ne aveva chiesto copia in Regione. Da qui, però, è partito un documento sbagliato, precedente al piano, estremamente sintetico e dove non si faceva cenno a Marghera. Un dettaglio immediatamente balzato agli occhi dello staff del ministero. Nel pomeriggio la scoperta e la presa atto dell'errore formale. E pensare che il ministro pentastellato Danilo Toninelli e l'assessore veneta leghista Elisa De Berti ieri mattina erano quasi fianco a fianco, seduti allo stesso tavolo a una riunione del pre-Cipe a Roma.
Roberta Brunetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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