L'INCARICO
VENEZIA L'ingegner Francesco Ossola resta in sella, ma il suo incarico è ridimensionato a consulente per la sicurezza del lavoro ai sensi della legge 181. Farà parte dello staff del commissario straordinario per la realizzazione del Mose Elisabetta Spitz, che ha a disposizione una dotazione finanziaria di un milione conferito per decreto per far funzionare la propria struttura.
Nelle settimane scorse, Spitz aveva chiesto al neocommissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova Massimo Miani di affidargli una consulenza a 360 gradi, in modo che rimanesse al vertice dei lavori della grande opera, specificando con precisione in quali ambiti: dalla direzione tecnica sui lavori, alle opere alle bocche di porto, comprese quelle complementari.
Una richiesta a cui il commissario liquidatore non ha dato seguito, già impegnato a rescindere i vari contratti di consulenza in essere nella nuova fase del Consorzio.
E quindi ecco l'escamotage per far rimanere il prof. Ossola, 74 anni, in carica dal 2015 in qualità di amministratore straordinario del Consorzio al fianco dell'avvocato dello Stato Giuseppe Fiengo, nominato dalla Prefettura di Roma per far luce dopo la bufera giudiziaria che aveva investito il Consorzio. Ma mentre Fiengo si è dimesso (per due volte) in concomitanza con la nomina del commissario liquidatore, ritenendo assolto il mandato, Ossola è rimasto al suo posto.
Una decisione, quella di far rimanere l'ingegnere, osteggiata fortemente anche dai sindacati, che avrebbero preferito la valorizzazione di risorse interne alla struttura.
Nel frattempo l'architetto Spitz ha una nuova sede: giudicata non adatta la sistemazione a Palazzo X Savi, dove erano state allestite alcune stanze, dal 1. gennaio la struttura commissariale è trasferita alla Palazzina Carmagnani, di proprietà della Città metropolitana, con una convenzione annuale, con un canone di affitto di 22.300 euro. (r.vitt)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA VENEZIA L'ingegner Francesco Ossola resta in sella, ma il suo incarico è ridimensionato a consulente per la sicurezza del lavoro ai sensi della legge 181. Farà parte dello staff del commissario straordinario per la realizzazione del Mose Elisabetta Spitz, che ha a disposizione una dotazione finanziaria di un milione conferito per decreto per far funzionare la propria struttura.
Nelle settimane scorse, Spitz aveva chiesto al neocommissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova Massimo Miani di affidargli una consulenza a 360 gradi, in modo che rimanesse al vertice dei lavori della grande opera, specificando con precisione in quali ambiti: dalla direzione tecnica sui lavori, alle opere alle bocche di porto, comprese quelle complementari.
Una richiesta a cui il commissario liquidatore non ha dato seguito, già impegnato a rescindere i vari contratti di consulenza in essere nella nuova fase del Consorzio.
E quindi ecco l'escamotage per far rimanere il prof. Ossola, 74 anni, in carica dal 2015 in qualità di amministratore straordinario del Consorzio al fianco dell'avvocato dello Stato Giuseppe Fiengo, nominato dalla Prefettura di Roma per far luce dopo la bufera giudiziaria che aveva investito il Consorzio. Ma mentre Fiengo si è dimesso (per due volte) in concomitanza con la nomina del commissario liquidatore, ritenendo assolto il mandato, Ossola è rimasto al suo posto.
Una decisione, quella di far rimanere l'ingegnere, osteggiata fortemente anche dai sindacati, che avrebbero preferito la valorizzazione di risorse interne alla struttura.
Nel frattempo l'architetto Spitz ha una nuova sede: giudicata non adatta la sistemazione a Palazzo X Savi, dove erano state allestite alcune stanze, dal 1. gennaio la struttura commissariale è trasferita alla Palazzina Carmagnani, di proprietà della Città metropolitana, con una convenzione annuale, con un canone di affitto di 22.300 euro. (r.vitt)
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