L'EVENTO
Mesi di prove in remoto e finalmente lo spettacolo torna dal vivo al

Giovedì 24 Settembre 2020
L'EVENTO Mesi di prove in remoto e finalmente lo spettacolo torna dal vivo al
L'EVENTO
Mesi di prove in remoto e finalmente lo spettacolo torna dal vivo al Teatro Olimpico di Vicenza. Si apre venerdì 25 settembre il 73. Ciclo dei Classici al teatro palladiano con il debutto del primo adattamento teatrale in Italia del romanzo di Virginia Woolf La signora Dalloway diretto da Giancarlo Marinelli. Ad impersonare Clarissa Dalloway, Anna Galiena, affiancata da Ivana Monti, Fabio Sartor, Romina Mondello, Ruben Rigillo, Fabrizio Bordignon, Andrea Cavatorta e Giulia Pelliciari (info www.classiciolimpicovicenza.it).
WOOLF CLASSICA MODERNA
«Abbiamo fatto tutte le prove da remoto - riferisce il direttore artistico del Ciclo Marinelli - perché a un certo punto, dopo mesi in cui avevamo scommesso sulla riapertura dell'Olimpico quando non ci credeva nessuno e il pubblico stava rispondendo con entusiasmo, non potevamo rischiare di far saltar tutto per la quarantena di uno di noi. Alla fine siamo arrivati a Vicenza e abbiamo montato tutto in presenza. È tutto strano, è come tornare allo stadio dopo aver visto le partite su Raiplay». La scelta dell'opera richiama una consonanza con il presente. «C'è una aderenza quasi imbarazzante tra il testo della Woolf e quello che stiamo vivendo - aggiunge Marinelli -. Non potevamo scegliere un testo migliore di questo classico moderno. È tragicamente più vicino a noi della peste di Edipo». Il regista confessa di non aver mai amato visceralmente la Woolf, perché «come Jane Campion nel cinema è un genio che sviscera lo sguardo femminile, ma riletto in questo momento il lavoro me la fa sentire più vicina».
PROGRAMMA PLURALE
Oltre alla Woolf, gli altri titoli in programma sono Elena e Penelope di Giorgio Montefoschi in scena con Romina Mondello, Ecuba e le streghe. Castracagna, la strega del Po di e con Ivana Monti e Noi. Dialoghi shakespeariani di e con Anna Galiena. Dedicato alle famiglie il Palladio magico con Carlo Presotto e Davide Venturini, nel giardino dell'Olimpico, mentre Il lupo e la luna di e con Pietrangelo Buttafuoco sarà una ripresa teatrale del cuntu che lo scrittore e giornalista ha dato alle stampe nel 2011. Un mito rivisitato in modo rivoluzionario, sarà al centro della Clitennestra. I morsi della rabbia di e con Anna Zago, mentre chiude la prima nazionale di Una Piccola Odissea di e con Andrea Pennacchi, con le musiche live di Giorgio Gobbo, un lavoro che celebra il ritorno a casa dell'eroe errante per eccellenza della storia del mito, ma anche un personalissimo ritorno dell'autore teatrale veneto alla sua infanzia.
MULTI-INCARICHI
Nel frattempo Marinelli è stato nominato anche direttore artistico del circuito Arteven e del Comunale di Vicenza. Una sorta di superdirettore? «Spesso quando diventi multidirettore vogliono farti fuori - scherza il regista -. L'incarico ad Arteven deriva dal fatto che son nato da lì, dai teatri comunali di provincia. Allora Pierluca Donin e il presidente Zuin mi hanno chiesto di dare una unità alla programmazione del circuito. A Vicenza invece la Fondazione gestisce l'Olimpico e il Comunale e dunque una direzione artistica unitaria aveva senso». Viene da chiedersi se la presenza di Marinelli possa aiutare le relazioni con lo Stabile. «Ho sempre detto che il teatro apre - replica il direttore -. Un teatro chiuso che non si apre alle relazioni non ha senso, ma dobbiamo capire se vogliamo quartieri tutti uguali o con colori distinti. Io ho in mente un teatro aperto fatto di autonomie, nel rispetto di competenze e ruoli. Lo Stabile produce, Arteven diffonde, i teatri comunali sono importanti sul territorio». E sulla crisi Covid il direttore evidenzia una confusione di fondo, «perché nella gestione degli eventi emergono contraddizioni forti e si creano dei paradossi, come se ad una festa non sapessi chi hai invitato e dunque non hai la situazione sotto controllo. In fondo non sai se possa riuscire bene perché potresti avere delle sorprese».
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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