L'addio a Fabio il nulla osta arriva dopo un mese

Mercoledì 17 Luglio 2019
L'addio a Fabio il nulla osta arriva dopo un mese
CHIOGGIA
È finalmente arrivato, lunedì, il nulla osta del magistrato per i funerali di Fabio Perini e la cerimonia funebre si svolgerà, oltre un mese dopo la morte del 33enne pescatore chioggiotto, domani alle 10 nella chiesta cattedrale di Santa Maria Assunta. La famiglia Perini abita nella parrocchia di san Giacomo ma il prevedibile grande afflusso di pubblico che vorrà rendere l'ultimo saluto allo sfortunato giovane, ha consigliato per la scelta di una chiesa più grande che possa accogliere tutti. Dopo la cerimonia la salma verrà portata a Copparo per la cremazione. Si chiude così, almeno dal punto di vista degli adempimenti civili, la triste vicenda di una persona che è stata l'ultima vittima del faticoso e rischioso lavoro di pescatore. Da qualche mese Fabio Perini era imbarcato sul peschereccio Laura Doria. Alle spalle una vita di stage formativi e lavoretti saltuari che non erano durati a lungo. Quello del marinaio poteva essere, forse, la sistemazione definitiva. Ma qualcosa si è messo di traverso e, in una delle sue uscite in mare, la notte tra l'11 e il 12 giugno, Fabio è caduto dalla barca. Nessuno, secondo i resoconti dei colleghi dell'equipaggio, si è accorto di come sia accaduto. Pare che, dopo la prima calata delle reti, Fabio fosse rimasto solo sul ponte, mentre gli altri erano scesi a riposare qualche minuto e, quando i colleghi sono risaliti, non l'hanno più visto. Hanno immediatamente lanciato l'allarme e tutti i pescherecci che si trovavano in zona si sono messi alla sua ricerca, supportando l'intervento della guardia costiera, dei vigili del fuoco e della guardia di finanza. Ma la notte è trascorsa senza esito e solo il giorno dopo, nel corso di una seconda spedizione di pescherecci, il corpo di Perini è stato avvistato nei pressi del luogo dove si presumeva fosse caduto. Per lui, come ci si aspettava, non c'era più nulla da fare. Ma la vicenda era solo all'inizio. Inevitabili le indagini sull'accaduto, la cui approssimativa spiegazione non accontentava nessuno: né la gente di Chioggia, né gli altri pescatori, e nemmeno gli inquirenti che volevano capire qualcosa di più. Ma se le circostanze erano quelle raccontate dall'equipaggio, c'era poco da poter capire. Adun certo punto, però, la vicenda si è tinta di giallo. Alla famiglia, infatti, era stato comunicato che l'autopsia aveva riscontrato una ecchimosi, una tumefazione, sul fianco del pescatore morto e che c'era bisogno di più tempo per condurre altri accertamenti. Al momento di quel segno, che potrebbe significare tutto o niente, la famiglia non sa nulla di più, dato che, fino a ieri, il medico legale non aveva ancora depositato la sua relazione.
D.Deg.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci