Il Fidelio fa ripartire La Fenice

Giovedì 22 Ottobre 2020
IL CARTELLONE
Fortunato Ortombina, sovrintendente del Teatro La Fenice ha rispolverato le tradizioni dell'Ottocento. Di necessità, virtù anche in tempo di pandemia. «Le stagione sinfonica e lirica sono tornate ad essere trimestrali - confessa - come avveniva nel XIX secolo. Nonostante l'emergenza, vogliamo rassicurare tutti e tutto che la Fenice continua nel pieno rispetto delle norme anti-Covid, garantendo sicurezza e sostenibilità». E il primo risultato si vede all'istante. Nei prossimi tre mesi ci saranno solo tre allestimenti per opere liriche e nove concerti sinfonici. Non mancheranno nè il Concerto di Natale il 19 e il 20 dicembre (che non sarà in Basilica a San Marco, ma in Teatro) nè quello di Capodanno (diretto da Daniel Harding) previsto in quattro appuntamenti (29, 30, 31 dicembre, 1 gennaio). Sponsor principale della stagione sarà Intesa Sanpaolo, socio sostenitore della Fondazione Teatro dal gennaio 2019.
OMAGGIO A MESSINIS
Da segnare in calendario inoltre la data dell'11 dicembre per il premio Una vita per la musica che sarà assegnato alla memoria di Mario Messinis, con l'esecuzione del Requiem di Schnittke diretto da Claudio Marino Moretti. Ma al di là degli speciali, il cartellone della Fenice si presenterà con tre opere liriche di grande impatto: l'apertura di stagione sarà con il Fidelio di Beethoven con la regia di Joan Anton Rechi e la direzione musicale di Myung-whun Chung (in scena 20, 24 e 28 novembre); subito dopo sarà la volta di Rinaldo di Händel con un omaggio a Pier Luigi Pizzi nella ricorrenza del suo novantesimo compleanno, direttore Federico Maria Sardelli (in programma il 22, 23 e 26 gennaio). Terzo appuntamento con Cenerentola di Gioachino Rossini con una nuova messinscena firmata dal regista Fabio Ceresa e le scene di Massimo Checchetto, costumi di Giuseppe Palella. Il direttore d'orchestra sarà Giancarlo Andretta (in scena dall'10 al 16 febbraio 2021).
LA SINFONICA
La parte del leone sarà soprattutto quella relativa alla musica sinfonica. «È un programma molto ambizioso - sottolinea il sovrintendente Ortombina - Sposteremo l'orchestra in palcoscenico per garantire maggiormente i parametri della sicurezza. In questo modo, grazie all'ampio proscenio, finalmente, riusciremo a ricostituire per intero l'organico della nostra Orchestra composta da ottanta professori d'orchestra. È dal marzo scorso che non vi è stata più una rèunion tra i nostri musicisti». Per la parte concertistica si inizierà già a fine ottobre con Juraj Valuha alla testa dell'Orchestra della Fenice (30 e 31 ottobre) in programma musiche di Debussy, Musorgskij, Ravel. Grande attesa per il 23 novembre. Ospite sarà il maestro Riccardo Muti che per celebrare i cinquant'anni dal suo debutto veneziano alla Fenice nel 1970 dirigerà l'Orchestra giovanile Cherubini con musiche di Schubert e Dvoák. «Questo concerto - sottolinea Ortombina - riveste per noi un'importanza particolare ha commentato Fortunato Ortombina non solo per la ricorrenza ma anche per l'affetto che dobbiamo al maestro Muti: fu proprio lui che portò l'Orchestra del Teatro La Fenice alla Scala dopo poche settimane dal disastroso incendio che distrusse il teatro veneziano, e fu sempre lui a riportare le nostre compagini sul palcoscenico della Fenice ricostruita, dirigendole nel grande concerto inaugurale che segnò definitivamente la riapertura della sala nel 2003».
CHUNG E BEETHOVEN
Sempre a novembre il programma prevede il maestro Chung con la Nona sinfonia di Beethoven (27 e 29). E poi a dicembre i concerti di Frederic Chaslin (5-6), Hartmut Haenchen (12, 13). Infine gennaio. In rapida successione appariranno in palcoscenico Alexander Lonquich (9 e 10); Mario Venzago (al Teatro Malibran, 15 e 17) e Markus Stenz (sempre al Malibran, 30 e 31). «Andiamo avanti - conclude il sovrintendente Ortombina - perchè è indispensabile dare un segnale di continuità con la consapevolezza di dover cambiare le cose anche in corso d'opera. È il momento che stiamo vivendo»
Paolo Navarro Dina
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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