IL FENOMENO
C'è chi ragiona un film alla volta, chi progetta sequel, prequel

Domenica 25 Agosto 2019
IL FENOMENO
C'è chi ragiona un film alla volta, chi progetta sequel, prequel e intere saghe. E poi c'è Disney, unica a permettersi il lusso più estremo: pensare per universi.
Annunciato ufficialmente ieri, ad Anaheim, durante la convention americana D23, l'universo Disney - Star Wars si arricchisce di nuovi elementi: tre serie tv pensate per la piattaforma streaming di Topolino, Disney +, pronta al lancio il prossimo 12 novembre. I fortunati utenti di Stati Uniti, Canada e Olanda - i primi paesi a inaugurare la piattaforma - potranno vedere fin da subito, al ritmo vintage di un episodio a settimana, la serie di Star Wars The Mandalorian, con la star di Narcos Pedro Pascal nei panni di un cacciatore di taglie ai confini della galassia lontana lontana. In tutto otto episodi, prodotti da Jon Favreau e interpretati anche da Gina Carano, Werner Herzog e Ming Na Wen (direttamente dalla serie Agents of S.H.I.E.L.D.).
IL MAESTRO
Non solo. Annunciata ieri, la seconda nuova serie ambientata nel mondo degli jedi arriverà sul set il prossimo anno: dedicata al maestro Obi-Wan Kenobi, e girata da Kathleen Kennedy, segnerà il ritorno di Ewan McGregor nei panni dell'iconico personaggio in tunica e spada laser. La storia, hanno spiegato ieri dal palco della convention californiana, sarà ambientata temporalmente tra Episodio III - La vendetta dei Sith e il primo film della trilogia classica, all'incirca nello stesso periodo dello spin-off Solo: A Star Wars Story. Ma la mappa stellare dell'universo creato nel 1977 da George Lucas, e fagocitato a fine 2012 da Topolino, è destinata ad allargarsi ancora. Diego Luna, la spia Cassian Andor di Star Wars - Rogue One, sarà sul set a Londra il prossimo anno per girare uno spy thriller di Star Wars, ambientato durante gli anni formativi della ribellione, dunque prima del film del 2016, con la galassia ancora «stretta nella morsa di un impero spietato».
L'impero di Palpatine, però, non è l'unico universo su cui la Disney abbia piantato la bandierina. Oltre alla galassia Pixar e al satellite National Geographic, Disney possiede dal 2009 anche il franchise dei supereroi Marvel: esattamente quel genere di supercontenuti perfetti per nutrire una superpiattaforma per famiglie come Disney +. Largo dunque alla serie su Ms. Marvel, prima supereroina Marvel di fede musulmana, a quella sul mercenario milionario Moon Knight, e a quella sulla Hulk al femminile, She Hulk.
Già annunciate nei mesi scorsi anche una serie sul ritorno di Loki, il superfratellastro cattivo di Thor, la serie WandaVision con Elizabeth Olsen e Paul Bettany, Hawkeye con Jeremy Renner e The Falcon and the Winter Soldier, con i due eroi che raccoglieranno l'eredità di Captain America.
Contenuti cui vanno aggiunti i film Fox, passata a Disney dopo la fusione definitiva dello scorso marzo: la company fornirà alla piattaforma più di 300 ore di materiali, oltre alla possibilità di realizzare i rifacimenti di classici come Mamma ho perso l'aereo e franchise come Notte al museo. Non mancheranno in streaming i classici del catalogo Disney - Pixar, caricati integralmente sulla piattaforma (da Nemo a Toy Story, gli Incredibili, Ratatouille) e quelli prodotti ad hoc, come la versione ibrida di Lilly e il vagabondo, cartone del 1955 riproposto con cast canino, digitale e umano (gli attori sono Kiersey Clemons e Thomas Mann). Il film arriverà dal 12 novembre su Disney + saltando del tutto, a differenza di quanto accaduto con Aladdin e Il re leone, il passaggio in sala. «Guardiamo con attenzione a quello che sta succedendo nel mondo, e senz'altro chiederemo a Disney il perché di questa scelta - ha commentato Mario Lorino, presidente dell'Anec, Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici. - ma certo non possiamo cominciare una guerra con un colosso simile: non combatteremmo ad armi pari. Siamo convinti che Disney continuerà a mantenere l'interesse per la distribuzione in sala, un business importante per tutti».
L'ATTESA
Attesa il 19 novembre anche in Australia e Nuova Zelanda, e prevista in Europa occidentale, e dunque anche in Italia, entro giugno 2020, Disney + «sarà un interlocutore, non un nemico. Abbiamo già visto che fare la guerra, come accaduto con Netflix, non porta niente a nessuno. Il corporativismo al pubblico non piace». Più che le sale, del resto, i veri competitor di Disney + saranno le altre piattaforme: in Italia Amazon e soprattutto Netflix. Con un prezzo di sette dollari al mese, e fino a un massimo di dieci dispositivi da associare, Disney + da ieri è ufficialmente scesa in trincea.
Ilaria Ravarino
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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