Il CASO
VENEZIA Aveva ridotto una casa di sua proprietà in un letamaio,

Mercoledì 23 Gennaio 2019
Il CASO
VENEZIA Aveva ridotto una casa di sua proprietà in un letamaio, lasciandoci rinchiusi quattro cani. Una disperazione per il vicinato, costretto a sopportare l'olezzo degli escrementi che si accumulavano via, via nell'abitazione. Ora il proprietario - un imprenditore 50enne - è accusato di stalking condominiale. Un caso estremo di cattivo vicinato, di cui la Polizia ambientale del Corpo dei Vigili Urbani si è occupata per oltre due anni. Un fenomeno in crescita, questo dei rapporti tra vicini sempre più tesi, che spesso coinvolge la Polizia ambientale: per la gestione degli animali, piuttosto che per quella dei rifiuti o per i rumori molesti. Sono in tanti a chiamare i vigili urbani per problematiche che spesso potrebbero essere risolte con un po' di buon senso e una dose maggiore di sopportazione.
Un'ottantina le segnalazioni per problematiche di vicinato arrivate solo nel 2018 alla Polizia ambientale. Tra i casi estremi, proprio quello della casa-letamaio, conclusosi nei mesi scorsi con il coinvolgimento della Procura e la richiesta di rinvio a giudizio dell'uomo per stalking condominiale, appunto. Teatro delle vicenda, un caseggiato di Castello, a due passi da Piazza San Marco. Qui il cinquantenne ha un pied-à-terre che in pratica utilizzava solo per tenere richiusi quattro cani di medie dimensioni. Ogni tanto portava loro da mangiare, senza però farli uscire per le passeggiate quotidiane. Facile immaginare come si fosse ridotto l'appartamento in breve tempo, letteralmente invaso di escrementi. Una situazione verificata dai vigili urbani chiamati dai vicini per un sopralluogo.
E proprio gli agenti, all'inizio, avevano cercato di convincere il proprietario a ripulire la casa e a riconciliarsi con il vicinato. Tentativi andati a vuoto, mentre la situazione per i vicini, complice i primi caldi, diventava sempre più insostenibili. Alla fine alcune famiglie avevano prodotto i certificati medici dei disagi fisici causati dalla presenza di questo appartamento ormai pieni di escrementi. E a quel punto era partita la denuncia d'ufficio. Non per maltrattamenti di animali, in quanto i cani non c'erano più, ma per stalking condominiale.
Un caso estremo, si diceva, di una problematica non così isolata. Sempre l'anno scorso la Polizia ambientale è intervenuta anche per il caso di un'anziana che viveva nel suo appartamento di Santa Maria Formosa con tre cani. Molto anziana e con problemi a muoversi, la signora non riusciva a portare fuori gli animali, né a pulire escrementi che si accumulavano in casa. Anche qui a chiamare i vigili erano stati i vicini per gli odori insopportabili. In questo caso la soluzione è stata trovata più facilmente, coinvolgendo i parenti dell'anziana. (r. br.)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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