Il 18 settembre 1947, su iniziativa del presidente Harry Truman, gli Stati Uniti

Sabato 26 Settembre 2020
Il 18 settembre 1947, su iniziativa del presidente Harry Truman, gli Stati Uniti istituirono la Central Intelligence Agency: un organismo civile incaricato di raccogliere, elaborare e analizzare, attraverso l'uso dell'intelligenza umana le informazioni provenienti da tutto il mondo che potessero interessare la sicurezza nazionale. Oggi questa intelligenza è assistita, se non sostituita, da una serie di diavolerie tecnologiche in continuo sviluppo. Ma l'organismo mantiene il suo nome, che in alcuni suscita disgusto, in altri ammirazione, in tutti interesse: la Cia. Facciamone una breve storia.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale gli Stati Uniti non avevano un servizio centralizzato di spionaggio. L'Intelligence sui movimenti dei potenziali nemici era affidata agli specialisti dell'Esercito e della Marina, talvolta con risultati straordinari, come la decrittazione del codice giapponese, talaltra con esiti deludenti, come la mancata previsione dell'attacco a Pearl Harbor. L'unico ufficio efficiente per mezzi e risorse era il Federal Bureau of Investigation (Fbi) che tuttavia si occupava della criminalità interna, compresa la caccia alle spie e ai traditori. Con queste incredibili carenze l'America entrò in guerra confrontandosi da un lato con il Secret Intelligence Service britannico (il famoso Mi6 di James Bond), dall'altro con il temibile Sicherheitsdienst (Sd) di Walter Schellenberg, e per i primi anni del conflitto sul teatro europeo dovette brancolare nel buio.
LE INTERCETTAZIONI
Gli inglesi avevano a Bletchley Park la concentrazione dei più brillanti cervelli del regno, e intercettavano - tramite il primo computer della storia tutte le comunicazioni tedesche. Tuttavia non ne condividevano il contenuto con il nuovo alleato, considerato ingenuo e poco affidabile nel mantenere i segreti. Fu anche per questo che nel giugno del 1942 il presidente Roosevelt incaricò il generale William Donovan di costituire l'Office of Strategic Services (Oss) con funzioni informative e anche operative. Il suo rappresentante più noto fu Allen Dulles, che da Ginevra tenne contatti con la Resistenza dei Paesi occupati e, verso la fine del conflitto, con gli stessi nazisti per trattarne la resa. Quella in Italia fu concordata con il generale delle Ss Karl Wolff, a suo tempo incaricato da Hitler di rapire Pio XII. Alcuni militari dell'Oss furono paracadutati dietro le linee nemiche per missioni speciali, compresa quella, fallita, di sottrarre Mussolini dalle mani dei partigiani. Con la pace, l'Oss fu messa in naftalina, ma presto Truman si convinse che il ruolo ormai mondiale degli Usa, e l'avvento della guerra fredda richiedevano una stabile e ben strutturata organizzazione spionistica. Fu così che, sulla residua struttura dell'Oss, fu costruita la Cia.
Formalmente, e secondo la sua stessa definizione, si sarebbe dovuto trattare di una attività di raccolta ed elaborazione di dati. In realtà nessun servizio di spionaggio ama affidarsi, per le connesse attività operative, a uffici concorrenti, e preferisce far da sé, anche a rischio di incontrarsi e di scontrarsi con organismi alleati. Questo accadeva persino nella Germania hitleriana, dove Sd e Gestapo litigavano tra loro. Era naturale che lo stesso avvenisse in democrazie più articolate e sotto differenti responsabilità di gestione. Così i conflitti tra gli uomini dell'Fbi e della Cia sono stati tali e tanti da aver ispirato persino dei film, dove in genere i primi sono buoni e fedeli, i secondi deviati e cattivi...
I COMPLOTTI
In effetti la Cia, con un budget enorme e senza obbligo di rendiconto, cominciò subito a operare sul campo, con risultati incerti. E poiché nel mondo delle spie i successi rimangono segreti, mentre i fallimenti prima o dopo emergono, l'immaginario collettivo ha visto e vede nella Cia un covo di complottari spregiudicati e arroganti, che non si fermano davanti a nulla e son capaci di tutto. È un'opinione in parte giustificata, perché negli anni essa ha collezionato una tale serie di disastri e di scandali da renderla persino sospetta di collusione col nemico. I più clamorosi si ricordano ancora, a distanza di decenni. Il 1 maggio del 1960 un suo U2, aereo spia considerato invulnerabile, fu abbattuto da un missile sovietico sul cielo di Sverdlovsk. Il pilota, Francis Gary Powers, fu sottoposto a un umiliante processo pubblico, e Kruschev annullò la programmata conferenza con il presidente Eisenhower. L'anno successivo Kennedy ricevette una delusione ancora più cocente quando la Cia lo convinse a invadere la Baia dei porci a Cuba, sicura di poter abbattere Fidel Castro. Fu una catastrofe che, oltre a screditare il neopresidente fornì al Cremlino il pretesto per piantare sull'isola i missili puntati sulle città americane. Kennedy ne pretese la rimozione e il mondo fu sull'orlo dell'Apocalisse nucleare. Fallimenti e scandali continuarono con tutte le amministrazioni: con Johnson nel Laos, con Nixon nel Watergate, con Carter in Iran, con Reagan in Nicaragua via via fino al grottesco rapimento dell'Imam di Milano Abu Omar, dove i sequestratori furono facilmente individuati perché si erano serviti delle carte di credito personali. La nostra magistratura intervenne, e il mondo rise che gli agenti del famoso servizio segreto fossero stati intercettati al telefono dalla Questura meneghina.
IL BILANCIO
In realtà vi furono anche molti successi, alcuni dei quali hanno cambiato la storia. Per tutti, gli aiuti forniti a Solidarnosc, e alla Chiesa polacca, che minarono il monolite comunista dell'Europa orientale fino a procurarne la dissoluzione. E, infine, altra operazione sensazionale, l'individuazione del nascondiglio di Bin Laden e la sua eliminazione. Il bilancio complessivo è opinabile e, in mancanza di dati certi, è ovviamente impossibile.
Nella sua vita controversa, la Cia è stata guidata alternativamente da militari e da civili. Tra i primi vi fu Walter Bedell Smith, che aveva pianificato con Eisenhower lo sbarco in Normandia, e David Petreus, che dopo una brillante carriera fu costretto alle dimissioni per una questione di donne. Tra i secondi ricordiamo George Bush (senior) e l'attuale segretario di stato Mike Pompeo. Oggi, per la prima volta, ne è al comando una donna, Gina Haspel, una signora dal volto gentile ma dal cuore di ferro, a suo tempo accusata di aver usato la mano pesante nei confronti dei prigionieri in Thailandia. Accuse che ovviamente potrebbero esser rivolte ai tutti i suoi colleghi sulla Terra, o almeno a quelli dei Paesi che si sentono minacciati nella sicurezza. Quando Israele provò a discutere una legge che disciplinasse, in casi estremi, la coazione fisica nei confronti dei terroristi, fu inondata di critiche, e non se ne fece nulla. L'ipocrisia, omaggio che il vizio rende alla virtù, è di norma in questo settore, dove il rude passage à tabac segue un canone universale: fatelo sempre, non parlatene mai.
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