A San Canzian l'addio a Giorgio Longo, il sindaco del "compromesso storico"

Venerdì 17 Gennaio 2020
VENEZIA È stato il primo sindaco a sperimentare il "compromesso storico" tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista, quando Venezia era un laboratorio politico e in Consiglio comunale sedevano personalità di caratura nazionale. Giorgio Longo, che aveva compiuto 96 anni pochi giorni fa, se n'è andato nella sua Venezia, che aveva governato tra il 1970 e il 1975 dando vita al cosiddetto "mini compromesso storico" col Pci di Gianni Pellicani e il Psi di Gianni De Michelis.


La sua fede non è stata mai in discussione, neppure nei momenti più bui della storia, quando un insegnante non voleva dargli la sufficienza in economia politica perché non portava il distintivo del fascio ma lo stemma dell'Azione cattolica.
«A fine anno, però - aveva raccontato - tutta la classe scattò in piedi e dopo una raffica di 4 ebbi finalmente il mio 6».
Una persona che non ha mai curvato la schiena e che seppe rispondere per le rime anche a Indro Montanelli e alle sue invettive contro gli amministratori veneziani dopo l'alluvione del 1966, rifiutandosi di partecipare a un dibattito in tv se prima non avesse ricevuto le scuse del giornalista. Giorgio Longo è il terzo ex sindaco che se ne va da questo mondo nel giro di pochi mesi: prima Nereo Laroni (dal 1985-87) e poi Mario Rigo (1975-85).
«Un uomo del dialogo che ha dedicato la sua vita alle istituzioni - ha commentato il sindaco Luigi Brugnaro - il sincero cordoglio della città e mio personale arrivi alla famiglia e ai chi gli ha voluto bene».
Uno di questi è senz'altro Nicola Pellicani, figlio di quel Gianni, protagonista del Pci veneziano e nazionale, con il quale Longo si intese.
«È stato un protagonista della vita politico-amministrativa tra gli anni 50 e 70 - commenta Pellicani, ora consigliere comunale e deputato Pd - Un uomo di partito, della Dc, che ha sempre interpretato la politica come servizio per i cittadini, dimostrando intelligenza e visione. Ed è stato proprio da sindaco che espresse queste caratteristiche fondamentali quando, dopo essere stato tra i principali animatori dell'alleanza a Venezia Dc-Psi, diede vita a quello che venne ribattezzato come il mini-compromesso storico, con la votazione in Consiglio che portò all'approvazione dei piani particolareggiati con i voti di Dc e Pci. Un fatto di grande portata politica, in pieno clima di Guerra Fredda. Una scelta che fece scalpore in tutta Italia, amplificata anche dalla stampa internazionale. L'alleanza non andò oltre quella votazione, ma rappresentò l'apertura di un nuovo orizzonte politico in cui per la prima volta, dagli anni della ricostruzione, il Pci fu protagonista del governo della città».
Cordoglio anche dal Pd, con il segretario Giorgio Dodi: «Uomo retto, di salda fede democratica, per lungo tempo protagonista lucido e lungimirante della vita politica cittadina. Tutta la comunità del Partito Democratico di Venezia si stringe con affetto ai suoi famigliari».
I funerali si svolgeranno domani a San Canzian alle 11. (m.f.)
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Ultimo aggiornamento: 15:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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