Gabetta alla Fenice un evento trascinante

Mercoledì 21 Ottobre 2020
La differenza tra un esecutore e un interprete è sostanziale; il primo cura la forma, il secondo la sostanza. Sol Gabetta (nella foto), ascoltata nel concerto feniciano nell'ambito della stagione autunnale di Musikàmera, rientra nella categoria degli interpreti. Quello intrapreso dalla violoncellista argentina, qui affiancata dal pianista Bertrand Chamayou, è un viaggio che percorre i meandri di ogni impaginato proposto indagandone la natura più intima, mettendo a nudo le forme per rivelare la sostanza il tutto senza mai perdere di vista il contesto estetico. Il programma prevedeva tre capisaldi della letteratura per violoncello e pianoforte tra Otto e Novecento, esemplari nel rivelare lo strumento in tutta la sua gamma sonora ed espressiva. In apertura i Drei Pantasiestücke op. 73 di Robert Schumann, tre romanze senza parole che di fatto compongono un unico pezzo in altrettanti movimenti; la concezione liederistica dell'impaginato è stata esaltata dal duo Gabetta-Chamayou attraverso un fraseggio denso e al contempo cristallino, volto a mettere in luce le morbidezze irrequiete della scrittura schumaniana. Seguiva la Sonata op. 65 che Benjamin Britten scrisse per Msitlav Rostropovich nel 1961; composizione irta di difficoltà tecniche, con il pianoforte che ingaggia un confronto serrato con lo strumento ad arco in un crescendo di percussività ossessive. L'interpretazione qui è scabra, a tratti violenta nell'esaltare la componente ritmica, trascinante nei colori; le ribattute del pianoforte si misurano con le arcate volitive del violoncello in uno stato di tensione costante. In chiusura la Sonata in sol minore op. 65 di Fryderyck Chopin, composizione non tra le più esaltanti del catalogo del musicista polacco ma comunque capace di emozionare se trattata da mani esperte, come in questo caso. Gabetta e Chamayou rifuggono sin dall'inizio da qualsiasi mielosità presunto romantica rivelando immediatamente tutta la forza della malinconia che pervade la musica sin dall'Allegro moderato iniziale fino a sfociare nel Finale che lascia tutto sospeso. Successo trionfale, con ripetute chiamate alla ribalta e due bis strepitosi all'insegna della Spagna con due estratti dalla Suite popular española di Manuel de Falla.
Alessandro Cammarano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci