«Dopo Sanremo ora tocca all'Italia»

Domenica 23 Febbraio 2020
MUSICA
Indie non significa essere fuori dal sistema musicale e giovani non equivale a essere sprovveduti. Lo dimostrano i Pinguini Tattici Nucleari, gruppo che al Festival di Sanremo si è imposto all'attenzione del vasto pubblico guadagnandosi il terzo posto con il brano Ringo Starr, risultato che ha sorpreso anche il sestetto bergamasco.
Conclusa la positiva esperienza a Sanremo, i Pinguini Tattici Nucleari (nome ripreso da una marca di birra) si apprestano a dare il via al loro primo tour nei palazzetti dello sport di tutta Italia, che prenderà il via il 27 febbraio da Palasport Forum di Pordenone, dove già stanno mettendo a punto il nuovo show, per un viaggio che porterà in giro per l'Italia una vera e propria grande festa, dove ci si scatenerà con i grandi classici della band e con i brani del nuovo progetto Fuori dall'Hype Ringo Starr (Sony Music), che alle 10 tracce dell'ultimo album uscito l'anno scorso contiene anche il brano che ha conquistato l'Ariston e altri brani inediti. Il concerto di Pordenone, prodotto da Bpm Concerti e organizzato da Fvg Music Live in collaborazione con il Comune, darà il via a un cammino che li vedrà toccare a Nordest anche Padova il 2 marzo alla Kioene Arena.
NULLA NASCE DAL CASO
Riccardo Zanotti voce, Nicola Buttafuoco chitarra, Lorenzo Pasini chitarra, Simone Pagani basso, Matteo Locati batteria ed Elio Biffi tastiere, fisarmonica, voce, hanno tutti tra i 25 e i 26 anni, ma non sono frutto di un progetto discografico, semmai di un sogno che un gruppo di adolescenti ha voluto tenacemente trasformare in realtà, come spiega proprio il tastierista Elio Biffi, arrivato nel gruppo nel 2015. «Sanremo è stata una tappa come un'altra, per quanto ambiziosa e importante - racconta convinto - il tour era pronto dall'autunno, la data di Milano era già da esaurito e avevamo una canzone che sapevamo essere buona, anche se ha avuto un risultato superiore alle mie aspettative: puntavo su una buona prestazione e abbiamo ottenuto un piazzamento migliore. Con la canzone Ringo Starr eravamo pronti a fare il salto per un progetto nato dieci anni fa, diventato serio sei anni fa e proseguito con questa formazione negli ultimi quattro anni. La presenza di artisti come noi a Sanremo, del cosiddetto indiepop o del rap, testimonia che siamo alle prese con un grande cambiamento generazionale musicale come non accadeva da vent'anni. Si stanno facendo strada canzoni e artisti che parlino dei giovani della generazione nata con lo smartphone in mano, che noi buttiamo dentro nelle nostre canzoni. Sanremo semplicemente si adegua ai tempi»
GIOVENTÙ ATTREZZATA
«Non siamo mai stati alfieri dell'underground a tutti i costi, la nostra è una crescita graduale - prosegue il venticinquenne Biffi - abbiamo lavorato ai nostri album con serietà dal secondo album del 2015, Diamo un calcio all'Aldilà, nel quale sono entrato anche io perché ero amico di Nicola Buttafuoco, il chitarrista. Ai loro inizi non seguivo i Pinguini, a Bergamo facevano musica metal che non mi interessava. Ma tutti suoniamo da quando eravamo ragazzini, prima da soli e poi locali. Io, ho studiato da privatista pianoforte tra musica classica e jazz, ho cantato in alcuni cori; Simone (Pagani, il bassista, ndr) ha frequentato il conservatorio, mentre Riccardo (cantante e autore dei testi, ndr) ha studiato Londra all'Università di Westminster nel corso di laurea in Commercial Music».
IL TOUR
«Il grosso delle prove è stato fatto in autunno, a Pordenone prima del debutto metteremo a punto i dettagli - anticipa sempre Biffi - rispetto al passato, chi ci ha visti l'estate scorsa a Lignano sul palco assieme ai Rumatera lo saprà, saranno concerti più spettacolari, con effetti speciali e video: una produzione che si spinge ben oltre i club. Non abbiamo velleità da superstar, ci interessa solo la musica. Sembra una banalità ma è tutt'altro: siamo musicisti, lavoriamo sulla musica da sempre e ci teniamo tanto. E vogliamo che la nostra musica arrivi a più persone possibili».
L'ANTIDOTO AI RISCHI
Arrivati alla celebrità, il rischio per band giovani è di smarrirsi, di dividersi sulla strada da seguire. Ma i Pinguini Tattici Nucleari la pensano diversamente: «La nostra grande fortuna è quella di essere amici storici - conclude il tastierista del gruppo - il legame che ci unisce è fraterno e questo traspare anche sul palco. Proprio perché ci conosciamo così bene, sappiamo sempre qual è il modo migliore per portare avanti le proprie ragioni. Se ci troviamo a discutere, spesso bastano un paio d'ore di decompressione per tornare a parlare con lucidità e risolvere i conflitti».
Lorenzo Marchiori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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