Danni da acqua alta, rimesso a nuovo il pavimento dell'istituto Fermi

Venerdì 17 Aprile 2020
Danni da acqua alta, rimesso a nuovo il pavimento dell'istituto Fermi
LAVORI PUBBLICI
VENEZIA Lo aveva danneggiato l'alta marea record del 12 novembre scorso, allagandolo del tutto. Ed ora è stato rimesso a nuovo. Il pavimento in legno della palestra dell'Istituto veneziano Enrico Fermi è stato ripristinato grazie all'intervento completato in questi giorni dalla Città metropolitana.
Un'operazione costata complessivamente circa 50mila euro e rivelatasi necessaria dopo che lo spazio utilizzato di norma sia dagli studenti che dalle società sportive del sestiere di San Polo era finito sott'acqua in più occasioni. Anche, infatti, con le maree eccezionali successive a quella di 187 centimetri. Finanziata in parte proprio dalla Città metropolitana attraverso i fondi per gli interventi urgenti e in parte con quelli del Commissario per l'acqua alta, l'opera ha previsto una serie di importanti operazioni. Dalla rimozione completa della pavimentazione lignea colpita dalla salsedine, alla pulizia del locale; dalla sua deumidificazione, all'installazione del nuovo pavimento. La cui caratteristica questa la vera novità è di esser stato realizzato con materiale rimovibile. Il tutto per fare in modo che, in caso di altri eventuali episodi di marea eccezionale, possa essere smontato, lavato e riposizionato, sostituendo soltanto il materassino inferiore.
«Un ulteriore impianto sportivo scolastico ristrutturato dopo l'Aqua Granda le parole di Saverio Centenaro, consigliere delegato metropolitano e consegnato alla città di Venezia in tempi rapidi. Ringrazio i tecnici dell'ente e l'impresa per l'ottimo lavoro eseguito. Continuiamo a monitorare tutti gli edifici scolastici affinché, al loro rientro, gli studenti possano trovare luoghi sanificati e confortevoli». In un contesto che se da un lato si ritrova a fronteggiare l'emergenza sanitaria in corso, dall'altro anche a dover fare i conti con un evento eccezionale che, in centro storico ed isole, ha provocato ingenti danni a vari livelli: attività commerciali, uffici, abitazioni, chiese. Ben pochi gli esclusi. E lo conferma fanno sapere dalla Città metropolitana pure il numero di interventi già eseguiti o tuttora in corso, di tipo edilizio ed impiantistico, negli edifici scolastici veneziani. Ventisette in tutto, per circa un milione e 150mila euro. Danni che complessivamente, se considerati sia gli edifici scolastici che quelli patrimoniali, si aggirano intorno ai 4 milioni di euro. Tra le scuole basti ricordare, accanto alle altre, l'Algarotti (le sedi di palazzo Savorgnan e Testa), il Foscarini (dove, lo scorso marzo, è stata sostituita la pavimentazione della palestra che era stata allagata da circa 45 centimetri d'acqua salmastra), il Barbarigo, il Guggenheim, il Tommaseo, il Polo. Il prossimo passo, in questo periodo all'insegna del Covid-19, sarà quello di una riapertura graduale dei cantieri. Ulteriori lavori verranno portati avanti nei prossimi mesi e potranno contare sui finanziamenti del Commissario e del Miur.
Marta Gasparon
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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