Ara Malikian: «La mia prima volta in Veneto, sono eccitato»

Sabato 15 Dicembre 2018
Ara Malikian: «La mia prima volta in Veneto, sono eccitato»
MIUSICA
I più attenti, fra gli spettatori, ricorderanno una sua birichina incursione sugli schermi antelucani di Edicola Fiore, o la sua travolgente esibizione sul palco del concertone del Primo Maggio 2017: erano le avvisaglie del primo, trionfale tour che un anno fa ha rivelato al pubblico italiano la prorompente personalità di Ara Malikian e la forza d'urto del suo violino eretico, emblema di una poetica che non conosce barriere di epoca, luogo, genere o stile. Il geniale musicista di origine armena-libanese, di stanza a Madrid, è di nuovo tra noi per una seconda tranche del suo The Incredible World Tour of Violin: oltre 170 concerti sold out già effettuati in giro per il mondo, cui si aggiungono ora le cinque date di Firenze (11 dicembre), Roma (13), Torino (17), Genova (18) e, last but not least, la chiusura giovedì 20 dicembre al Gran Teatro Geox di Padova, una delle piazze più ambite, nel Nordest, per la musica che fa tendenza.
Il repertorio, che attinge alla tradizione classica nella quale il nostro si è formato, collezionando riconoscimenti internazionali come il prestigioso premio Niccolò Paganini ma la contamina con influenze mediorientali ed etno-rock, è un po' cambiato rispetto allo show dello scorso anno. Ma il contesto della performance intensa e adrenalinica di Malikian, classe 1968, figlio d'arte, e dei suoi strepitosi musicisti è sempre lo stesso: uno show generoso e spettacolare che, a dispetto delle rigide posture e delle convenzioni esecutive dei violinisti classici, stupisce, coinvolge, emoziona e invita alla danza, che della musica è un elemento primordiale.
L'ARTISTA
«Sono eccitato all'idea di esibirmi in Veneto, dove ho molti amici, ma dove non ho mai tenuto un concerto. La regione di Venezia, che ho visitato più volte, è una delle grandi patrie italiane del violino. Basti pensare che ha dato natali e cittadinanza a personaggi del calibro di Antonio Vivaldi e Giuseppe Tartini», sottolinea Malikian. «Entrambi hanno cambiato il destino dello strumento. Personalmente sono un grande fan di Vivaldi e nel corso della mia carriera ho suonato e arrangiato moltissimi suoi brani dedicati al violino e al quartetto d'archi: non mancano mai nella scaletta di un mio concerto e al pubblico dei bambini ho dedicato uno spettacolo didattico intitolato Le mie prime quattro stagioni. Anche Tartini è stato un eccellente compositore, oltre che un inarrivabile virtuoso. Oggi è meno eseguito di un tempo, ma proprio in omaggio al suo talento faremo qualcosa ad hoc durante il concerto di Padova. D'altra parte lui è un grande. Chi non ha ascoltato almeno una volta il suo famoso Trillo del diavolo?». dice Malikian. E se gli si chiede qual è il segreto della sua straordinaria vitalità, lui risponde: «Non c'è. Ma viaggiare ed entrare continuamente in contatto con culture ed espressioni musicali diverse mi rafforza ed è uno stimolo continuo per la mia arte».
Paolo Crespi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci