Tornano i sentieri verso malghe e rifugi Volontari del Cai al lavoro senza sosta

Mercoledì 12 Giugno 2019
Tornano i sentieri verso malghe e rifugi Volontari del Cai al lavoro senza sosta
SENTIERI
UDINE Il Cai aggiorna costantemente l'elenco dei sentieri di cui si conosce l'inagibilità, ma non è facile verificare tutte le zone colpite da Vaia data la vastità delle zone direttamente interessate. In vista della stagione estiva si è cercato di fare il possibile e sentieri conosciuti come quello del lago Bordaglia sono oggi percorribili. Fino a poco tempo fa questo sentiero - che conduce a un'area di oltre 2300 ettari dove vivono indisturbati ermellini, marmotte, cervi, caprioli, aquile reali e dove crescono innumerevoli qualità di fiori, dalle genziane alle orchidee era totalmente impraticabile, la tempesta si era portata via il ponte che permetteva di attraversare il ruscello che costeggia il sentiero.
IL RIPRISTINO
E' bastata una notte e il ponte non c'era più e il letto di un ruscello di montagna sembrava quello dei un fiume. A Forni Avoltri si sono rimboccati le maniche, lontano dal clamore mediatico e oggi chi desidera calcare i bei tornanti di montagna di Forni può farlo. Ma non ovunque. Le brochure turistiche decantano le numerose escursioni per raggiungere i rifugi situati in quota, o verso le vette che segnano il confine con l'Austria, e sui monti Avanza, Volaia, Sasso Nero, Creta Bianca. Una fitta rete di sentieri collega tra di loro rifugi alpini e malghe per arrivare fino alle trincee della Prima Guerra Mondiale. Ora, però, prima di addentrarsi in quei luoghi che raccontano natura e storia bisogna essere certi di non trovare il sentiero sbarrato da decine di abeti che giacciono in attesa di essere rimossi. Sono diversi i bollini rossi con cui il Cai contrassegna i sentieri ancora inagibili, alcuni molto noti come il 139, che parte da Località Cjolos di Forni Avoltri e raggiunge il lembo più orientale dei pascoli dei Fienili di Pescol. Stessa sorte è toccata al sentiero n.229 che da Forni Avoltri porta all'abitato di Pesariis. I volontari del Cai lavorano per ripristinare quanti più sentieri possibile dando priorità ai tratti che portano verso malghe e rifugi in modo da garantire lavoro a queste strutture. Per i sentieri che si trovano in quota si deve pure attendere la ritirata della neve per capire lo stato dei percorsi. I volontari sono attivi giorno dopo giorno e grazie al loro impegno sono ritornati agibili sentieri importanti come quello che parte dal rifugio Tolazzi fino ad arrivare al Monte Cogliàns e anche il tratto della Traversata Carnica e ancora i sentieri 140 e 141, il primo che da Forni Avoltri porta a Passo Sesis e il secondo che si snoda lungo 12 chilometri da Collina al Pian della Guerra Pierabech. Un ripristino veloce se si considera che questi angeli della montagna devono occuparsi anche dell'ordinario, la manutenzione che viene fatta costantemente per regalare a turisti e appassionati percorsi puliti. La Commissione Giulio Carnica del Cai raccomanda comunque prudenza, in condizioni ancora straordinarie è bene contattare le sezioni locali del Cai o i rifugi prima di un'escursione.
L.Z.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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